“Gli smalti oro e nero legati al periodo medioevale del XIII-XIV secolo. Una fenice bianca, che nel suo significato ancestrale è il mezzo che alimenta la nascita e fa rifiorire la vita, spicca sulle bandiere dallo sfondo nero (simbolo del buio dell’umanità) e rosso (simbolo del fuoco). Questa figura mitologica che risorge dalle proprie ceneri, quindi, incarna il simbolo di longevità e di fama imperitura rappresentando, nello stesso tempo, il presente e il futuro senza disperdere o rinnegare ciò che si è stati. La fenice stringe un cartiglio con la scritta ‘quos ego’ che, tra le innumerevoli traduzioni, significa ‘io a voi’ ovvero, nel nostro caso, un modo per offrirsi al pubblico”.
Con queste parole cariche di passione, fortemente legate alla storia e alla tradizione, si presenta, sul portale web ufficiale, il Gruppo Sbandieratori e Musici Terre Sabaude di Alba. Una realtà molto conosciuta che, negli anni, ha ottenuto incarichi prestigiosi nell’ambito dell’organizzazione di eventi, quali, ad esempio, il Campionato Regionale nel 2010 e due Campionati Italiani della massima serie, nel 2011 e nel 2016, a Bra.
Per conoscere in modo più approfondito questo sodalizio noi di IDEA abbiamo colloquiato con il presidente, Massimo Lampugnani.
Quando si è avvicinato al mondo degli sbandieratori?
«Correva la fine degli anni Settanta. Ho iniziato con il Gruppo della Città di Alba, dove sono rimasto fino al 2007. Poi, assieme ad altri ragazzi, si è deciso di intraprendere un nuovo cammino rivolto soprattutto al mondo delle gare. Ecco, allora, la scintilla per il Terre Sabaude, finalizzato proprio all’agonismo. Ci piace tantissimo metterci in discussione e provare sempre ad alzare l’asticella».
E allora parliamo di Terre Sabaude. Partiamo dalle sue origini…
«L’atto costitutivo è stato sottoscritto nell’aprile 2009, ad Alba. Fin da subito abbiamo partecipato alle varie manifestazioni agonistiche».
E quando è diventato presidente?
«Lo sono fin dall’inizio (ride, nda). Hanno chiesto a me di occupare questa “casella”, di tenere i rapporti e, in generale, di occuparmi di tirare le fila. Costituire il gruppo, partire e avere entusiasmo: questi gli ingredienti che ho usato come “ricetta” iniziale».
Quanto è cresciuto nel tempo il “suo” gruppo?
«Moltissimo! Negli ultimi anni, ci siamo strutturati ulteriormente, gettando le basi per il futuro. E lo abbiamo fatto puntando molto sui giovani. Siamo andati nelle classi quarte e quinte delle elementari del comprensorio albese: ci abbiamo investito molto. Oggi fanno parte del nostro gruppo una trentina di ragazzi dagli 8 ai 15 anni. Le categorie giovanili, peraltro, sono un valore aggiunto quando si partecipa alle manifestazioni agonistiche. Ci stanno dando parecchie soddisfazioni. Le sinergie con le famiglie, poi, sono preziose. In questo senso, abbiamo lavorato molto per alimentarle. E i risultati si vedono: le famiglie apprezzano i nostri sforzi».
A proposito di risultati, quali sono i principali che avete ottenuto finora?
«Nei giorni scorsi, ad Asti, abbiamo gareggiato nella Tenzone Argentea, organizzata dal rione Santa Caterina sotto l’egida della Federazione Italiana Sbandieratori. E siamo riusciti a confermarci in Serie A2. Nelle giovanili, abbiamo già vinto un Campionato Italiano di coppia».
Che legame avete con Alba?
«Abbiamo forti legami, specie con il Gruppo di Santa Barbara; l’investitura del Podestà la facciamo con i loro colori. Uniamo la parte sportiva a quella folcloristica».
E qual è invece il vostro rapporto con il territorio circostante?
«Essendo nati da poco, ci stiamo facendo conoscere passo dopo passo. Abbiamo tantissimi contatti e rapporti, la gente ci vuole bene e noi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio. Sono stato incaricato di organizzare un trofeo riservato solo a gruppi iscritti alla Fisb. Il Comune mi appoggia e sono contento di poter portare avanti questa iniziativa. Ovviamente lo faccio con tutta la squadra. Lo spirito degli sbandieratori è forte, tenace. C’è un grande senso di appartenenza. Non siamo professionisti, ma tendiamo a essere perfezionisti. Dopo la pandemia, siamo ripartiti con entusiasmo e, soprattutto sul fronte delle giovanili, ci siamo rafforzati molto».