Home Attualità Anche un po’ di Acli cuneesi a Cavareno per il progetto della...

Anche un po’ di Acli cuneesi a Cavareno per il progetto della Caritas Ucraina

0
0

Dal 17 al 30 luglio si è svolto a Cavareno, nella trentina Val di Non, un campo estivo che ha portato 70 ragazzi e ragazze provenienti dall’Ucraina a trascorrere un periodo di vacanza grazie ad un progetto della Caritas Ucraina, Caritas italiana, Acli Nazionali e Acli Provinciali di Milano. I ragazzi, tra 6 e i 17 anni di età, provenivano principalmente dalle aree di Chernihiv, Khmelnytskyi e Kolomyia ed erano accompagnati da 8 operatrici di Caritas Ucraina. Ad accoglierli, tra i 30 volontari provenienti da Milano, Aosta e Sondrio, nella settimana dal 17 al 21 luglio, c’era anche Barbara Castellano di Verzuolo, coordinatrice Donne Acli Cuneo, in rappresentanza di tutte le Acli Cuneesi.

Racconta Barbara: “Per me è stato un onore rappresentare le Acli cuneesi, ero tra i responsabili ed in particolare, insieme ad un’amica che ho coinvolto nel progetto, oltre ad aiutare nella supervisione degli animatori e dei ragazzi, ci siamo occupate di gestire i laboratori creativi. Appena arrivati sul territorio, con i responsabili, abbiamo previsto le varie attività che si potevano fare con i ragazzi che son arrivati il martedì 18 dall’ Ucraina, dopo un viaggio di due giorni ed una notte a Padova. Toccanti i racconti dei ragazzi e delle educatrici con le quali sono rimasta in contatto. Alcuni, le prime notti in Italia, non riuscivano ad addormentarsi perché non sembrava vero a loro di non essere in un luogo di guerra; altri dicevamo che ormai erano abituati al conflitto. Alcuni dei ragazzi, in Ucraina, vivono in casa famiglia o in famiglie adottive e altri in famiglia. È stata un’esperienza bellissima che mi porterò sempre nel cuore e che, se mi verrà data l’opportunità, ripeterò il prossimo anno”. Il presidente delle Acli Milanesi Andrea Villa, capofila del progetto ha dichiarato: “Per i ragazzi questo periodo di vacanza rappresenta un passaggio fondamentale per staccarsi, sebbene momentaneamente, da una situazione carica di privazioni, preoccupazioni ed incognite, legate al conflitto”.