A Cortemilia è di nuovo Festa dell’Unità, tra incontri politici e momenti conviviali

Affrontato il tema dei danni da grandine nel corso dell’incontro con il Consigliere Maurizio Marello

0
0

È stata un gradito ritorno dopo il Covid la Festa dell’Unità di Cortemilia, prima edizione del dopo pandemia che ha ospitato un nutrito numero di partecipanti ai momenti di riflessione e a quelli conviviali organizzati presso lo storico ex Convento Francescano della cittadina.
Il Consigliere regionale Maurizio Marello ha partecipato all’incontro di ieri, domenica 30 luglio, aprendo il dibattito su tante questioni che toccano da vicino la comunità cortemiliese e l’alta Langa. In primis le conseguenze e i danni delle copiose grandinate delle ultime settimane.

L’incontro politico di ieri mattina si è aperto con grande commozione nel ricordo di Mario Riu, già militante, segretario dell’Alleanza Contadina (oggi CIA), consigliere provinciale, segretario del PCI e sindaco di Caramagna Piemonte. Soprattutto amico del Partito Democratico e di tutti i cuneesi. Una lettera di Sergio Soave, Presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza di Cuneo, ha ricordato i caratteri salienti della sua personalità e del suo percorso politico e umano. “Basti pensare che il suo ricordo è tuttora vivo anche agli antipodi della provincia di Cuneo rispetto al comune di Caramagna, dove viveva, per comprendere l’importanza e la vicinanza che di lui è stata percepita”, hanno ricordato i presenti.

L’attenzione si è poi spostate sulle tematiche care agli amministratori di questo territorio: dal rischio di spopolamento per una terra poco servita e “isolata” rispetto al passato, all’agricoltura che, seppur con fatica tra cambiamenti climatici e animali selvatici, annaspa per sopravvivere con buoni risultati e grande qualità.
«Le grandinate straordinarie di questi giorni ci ricordano che i cambiamenti climatici e le loro conseguenze non sono un evento così raro, non possono più essere etichettati come “situazione di emergenze”», ha spiegato Marello nel corso del suo intervento, «Quando un’azienda agricola è costretta a chiedere sovvenzioni regionali o statali per i danni da siccità, grandine o altro, almeno 3-4 volte nell’arco di tre anni , comprendete bene come non si possa più mettere in campo procedure di emergenza lunghe e non risolutive». «In tal senso va fatto qualcosa al più presto: non bastano più misure risarcitorie che se arrivano, arrivano dopo mesi, e che spesso non sono sufficienti a consentire al comparto agricolo di ripartire con la stessa forza di prima».

Ha concluso Marello davanti al pubblico presente: «La Regione deve mettere in campo autonomi provvedimenti e risorse per sostenere i settori colpiti senza attendere interventi statali (attingendo sia dal bilancio proprio che eventualmente da fondi europei di sostegno al mondo agricolo per porre in essere specifici progetti legati ai cambiamenti climatici). Questo vale anche per gli interventi di ripristino delle abitazioni colpite e danneggiate dalla grandine che in alta Langa sono state numerose».