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Cia Cuneo: “Bandi regionali per l’acquisto di reti antigrandine e di impianti contro le gelate”

Per il vicedirettore provinciale Chionetti rappresentano due importanti misure dello Sviluppo Rurale. Ma bisogna anche rivedere le assicurazioni in agricoltura che, di fronte ai sempre più frequenti fenomeni climatici estremi, garantiscano comunque il reddito di impresa alle aziende del settore

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La Cia-Agricoltori Italiani di Cuneo informa che la Regione Piemonte nel mese di agosto apre due bandi relativi alla misura SRD06 dello Sviluppo Rurale 2023-2027. Si tratta del sostegno agli imprenditori del settore per l’acquisto delle reti antigrandine e degli impianti contro il gelo, con l’obiettivo di prevenire i danni provocati alle colture a cielo aperto – in particolare vigneti, frutteti e produzioni orticole – dai fenomeni atmosferici avversi e di grande intensità. Come le grandinate improvvise e devastanti o le gelate anomale, dovute ai mutamenti climatici. Il finanziamento complessivo è di 3 milioni di euro.

L’intervento 1.2.1 rende disponibili 2 milioni di euro per gli investimenti in reti antigrandine.

L’operazione 1.2.2 ha una dotazione di 1 milione di euro per l’acquisto e la messa in opera di ventilatori e bruciatori con funzioni antibrina, così da prevenire i danni prodotti dal gelo.

In entrambi i casi, la spesa massima ammissibile è di 150 mila euro e il contributo arriva al 50% del costo sostenuto.

Dice il vicedirettore e responsabile dell’area tecnica provinciale di Cia Cuneo, Silvio Chionetti: “Pur riguardando solo alcuni settori agricoli, rappresentano due bandi molto importanti e apprezzati dal mondo rurale perché consentono a quanti hanno colture a cielo aperto da proteggere di ottenere un buon co-finanziamento della spesa effettuata. Tutto ciò acquisisce ancora maggiore importanza dopo le disastrose grandinate delle settimane scorse e le gelate tardive degli ultimi anni. Fenomeni atmosferici che, purtroppo, si ripetono ormai con sempre maggiore frequenza e intensità a causa dei cambiamenti climatici”.

Però, bisogna iniziare anche un nuovo percorso? “Oltre alle azioni dirette di protezione delle colture, come i due bandi, occorre rivedere l’impostazione delle assicurazioni in agricoltura. Quanti operano nel settore devono poter stipulare delle polizze che garantiscano il reddito di impresa e non solo i danni subìti dalle coltivazioni, in quanto non è accettabile lasciarli in balìa delle avversità climatiche estreme. Perdendo così, spesso e in pochi minuti, l’intera produzione dell’anno. In questo modo non si può pianificare il futuro dell’attività”.