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Il Comune di Saluzzo proclama il lutto cittadino per il giorno del funerale di Madre Elvira

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Grande cordoglio da parte di tutta la comunità saluzzese per la morte, il 3 agosto, di suor Elvira Petrozzi, da tutti conosciuta come “Madre Elvira”, fondatrice nel 1983 della Comunità Cenacolo, una “grande famiglia” che in 40 anni di attività ha accolto migliaia di giovani in difficoltà.

«Ieri mattina presto – dice il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni – una chiamata degli amici del Cenacolo mi ha avvisato che Madre Elvira è spirata. L’avevamo vista in diretta streaming durante la Festa della Vita ed ero stato a trovarla pochi giorni fa. La fragilità degli ultimi anni strideva con la forza che tutti le abbiamo sempre riconosciuto, ma voglio pensare sia stato il suo modo per consentire un lungo e sereno passaggio di consegne. Ci mancherà la sua energia, ma la sua immensa opera vive nella comunità che ha costruito e che ha imparato a camminare da sola».

Il Comune di Saluzzo ha deciso di proclamare il lutto cittadino per i funerali che saranno definiti nei prossimi giorni.
Madre Elvira, in accordo con l’allora vescovo monsignor Antonio Fustella, aveva ricevuto dall’allora sindaco di Saluzzo Franco Lovera, con la formula del comodato, una casa signorile inutilizzata sulla collina della città, in località San Lorenzo.

Da quel luogo diventato il “quartier generale” del Cenacolo, trasformato e riqualificato nel corso degli ultimi decenni, è partita la “missione” di suor Elvira e di tanti sacerdoti, suore, giovani prima aiutati e poi impegnati nel sociale.

San Lorenzo da 30 anni, d’estate, ospita la “Festa della vita” (l’edizione 2023 si è appena svolta) richiamo di migliaia di famiglie e fedeli, “figli e figlie” del Cenacolo che oggi ha decine di case e comunità sparse tra Europa, Africa, Sud e Nord America e che ha fatto conoscere Saluzzo e la sua collina in tutto il mondo.