Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione su alcuni scavi ignoti in località Campiglione di Prazzo inviata dall’ex sindaco Fortunato Bonelli che ha informato Regione, Provincia, Arpa, gli amministratori comunali e i Carabinieri Forestali.
A seguito di alcune segnalazioni pervenutemi da parte dei miei compaesani, nel pomeriggio di sabato 12 agosto, ho visionato la zona in oggetto. Il sito interessato si trova ad ovest della borgata Campiglione di Prazzo, nei pressi dell’abitato, ad una quota superiore ai 1.700 metri. Nella situazione attuale sono state eseguite delle operazioni di incisione del pendio, con scavi e riporti, atti alla trasformazione di una vecchia strada mulattiera in una pista grezza, in forte pendenza, lunga circa 150 metri e larga circa 4, che si collega ad una strada carrozzabile esistente, limitrofa al borgo. I lavori appaiono molto recenti e sembrano interrotti improvvisamente. Sul luogo, sabato, era ancora presente un escavatore cingolato. Le operazioni di scavo interessano un ripido crinale sovrastante una pista pianeggiante, esistente da decenni, ad utilizzo agricolo e turistico. Il versante è ricco di numerose acque sorgive, sia superficiali che profonde. L’area interessata è molto probabilmente demaniale e soggetta a vincolo di uso civico. La zona interessata dai lavori è priva di recinzione di cantiere e di appropriate segnaletiche di pericolo e di divieto. Manca, altresì, la cartellonistica di rito per cui è impossibile individuare con esattezza sia l’ente appaltatore che la ditta esecutrice e neppure la vera ragione dell’intervento, visto e considerato che l’abitato è già servito da due strade carrozzabili che permettono l’accesso alle abitazioni. La frazione è abitata in modo stabile, nella stagione estiva da una sola famiglia di margari. La maggior parte del pregevole patrimonio edilizio è in stato di abbandono da numerosi anni e versa attualmente in forte degrado, mentre alcuni fabbricati sono stati recentemente ristrutturati come seconde case da turisti, tra questi spicca un politico piemontese di primo piano, membro della attuale Giunta Regionale. Egli sta ora terminando i lavori di ristrutturazione dell’abitazione sita dove potrebbe terminare l’ipotetica “pista”, che gli permetterebbe di evitare un fastidioso tornante presente lungo l’attuale carrozzabile.
Sia a monte che a valle del nuovo tracciato, sono iniziati movimenti franosi ed alcuni massi sono già precipitati sulla sottostante pista, molto frequentata in questo periodo da alpigiani ed escursionisti. Inoltre, le numerose sorgive, tranciate dallo scavo, scorrono liberamente invadendo l’intero tracciato, come si evince dalle fotografie in allegato, che è diventato un acquitrino fangoso. A mio avviso la zona è a forte rischio idrogeologico. Le acque sopracitate confluiscono nel Rio San Michele, lo stesso è censito e tutelato ai sensi della legge “Galasso”. Il paesaggio, con la sovrastante ed imponente parete Sud Est del monte Chersogno, risulta di particolare pregio ambientale. Il sottoscritto, nato e residente a Prazzo, amministratore comunale del paese per 26 anni e che ha ricoperto la carica di sindaco per due mandati, con la presente vuole sollecitare gli enti in indirizzo a provvedere con tempestività alle verifiche, nei settori di loro competenza, al fine di salvaguardare l’incolumità delle persone e limitare i danni ambientali che potrebbero diventare ben presto molto più gravi e di difficile ripristino.
Restando a disposizione cordialmente saluto.