Arriva a Cortemilia la mostra del maestro Marco Divitini: 27 immagini realizzate con la tecnica dell’infrarosso, tecnica che permette al visitatore di andare oltre il visibile, toccando il punto in cui lo spettro dei colori è ormai cessato.
Verrà inaugurata il prossimo sabato 19 agosto alle ore 11, nella chiesa di San Francesco a Cortemilia, la mostra fotografica dal titolo “I castelli, le torri e le chiese dell’Alta Langa nella magia dell’infrarosso”, offrendo immagini surreali dell’Alta Langa sospesa in uno spazio e in un tempo che sembrano eterni. Un armonico insieme di scatti che, attraverso la suggestiva tecnica dell’infrarosso, guiderà i visitatori in un viaggio onirico per cogliere la bellezza autentica di castelli, torri e chiese dell’Alta Langa. La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre.
La particolarità dell’arte dell’autore sta nell’utilizzo della tecnica a infrarosso, in grado di riprendere immagini utilizzando uno spettro che va oltre quello della luce visibile, virando verso il bianco della clorofilla ed eliminando il colore, in quanto considerato elemento superfluo che distrae dalle forme pure e semplici dell’immagine. Un “esperimento” che ha permesso a Divitini di riprodurre territori e paesaggi nella loro dimensione onirica e di farsi apprezzare anche fuori dai confini nazionali.
“E’ stato per me un onore immortalare un territorio così suggestivo e riuscire a catturare il suo lato onirico – è il commento del Maestro -. Siamo circondati di tanta bellezza ma non sempre si riesce a coglierne i sensi e, da questo punto di vista, l’infrarosso consente di svelare lati incredibili”.
Divitini dopo aver immortalato le più belle ville appartenenti al Bel Paese (come Villa Adriana e la Reggia di Caserta) e aver suscitato l’interesse del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, ha esposto nelle prestigiose sale di Villa Aurea che si trova nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento. Ha di recente esposto a nel Parco archeologico di Paestum e Velia diretto da Gabriel Zuchtriegel (attuale direttore del Parco di Pompei).
L’artista Marco Divitini guarda, vede e narra un modo passato interiore di cui ognuno potrà sentirsi partecipe.