Uno spaccato di quell’imprenditoria cuneese autentica, che attraverso il racconto del suo percorso ci immerge nel più profondo significato del valore artigiano. Questo il contenuto del volume “Storie d’Impresa – Il Valore Artigiano” promosso da Confartigianato Imprese Cuneo e edito da Nino Aragno Editore.
La sua presentazione ufficiale è prevista per giovedì 7 settembre alle ore 18,00 nell’elegante contesto di Villa Tornaforte- Aragno in fraz. Madonna dell’Olmo.
La pubblicazione raccoglie le storie imprenditoriali di 38 aziende artigiane della provincia di Cuneo, scritte da un parterre qualificato di giornalisti locali, attraverso le quali emerge il valore artigiano quale legame virtuoso tra tradizione manifatturiera, innovazione, sostenibilità, territorio e comunità. L’artigianato in ogni racconto diventa artefice primario di un’economia locale dinamica, che sa essere coesiva e competitiva sul mercato.
Di altro profilo il parterre di ospiti che presenzieranno all’evento, a partire dai rappresentanti di Confartigianato Imprese Cuneo Luca Crosetto (presidente), Joseph Meineri (direttore generale), Daniela Balestra (vicaria) e Michele Quaglia vice presidenti, ai quali si affiancheranno Sergio Soave storico e coordinatore dell’opera, Teo Musso fondatore del birrificio Baladin in rappresentanza delle imprese protagoniste del libro. In qualità di ospite d’onore è prevista la partecipazione di Chris Bangle designer statunitense nel settore automobili, il cui nome è legato anche alle famose “big bench” (panchine giganti).
«Con questa prestigiosa iniziativa – spiega il presidente Crosetto – abbiamo voluto ancora una volta mettere al “centro” il valore artigiano che da sempre costituisce l’essenza delle nostre imprese associate e della stessa nostra Associazione, attiva ormai da 78 anni sul territorio provinciale. Il “valore” del lavoro che diventa quindi un fil rouge per la narrazione di tanti esempi virtuosi di capacità, impegno e passione artigianale. Alle spalle di ognuna delle imprese selezionate per questo “viaggio” storico-economico, ci sono non solo sacrifici e dedizione, ma anche visioni lungimiranti e una capacità imprenditoriale non comune. Se oggi le nostre imprese producono ricchezza, generano occupazione, presidiano i territori, salvaguardano tradizioni, sviluppano innovazione, lo devono anche alla loro storia e alle persone della loro famiglia che nei tempi passati hanno creduto fermamente nel “valore” del lavoro e nella possibilità di contribuire in modo efficace allo sviluppo del territorio».