Dopo mesi di confronto è stata raggiunta un’intesa e sottoscritto un importante accordo tra l’ASL CN2, gli Enti Gestori dei Servizi Socio-Assistenziali del Territorio e Confcooperative Provinciale, in rappresentanze delle cooperative sociali e di alcune associazioni, che svolgono, in regime di convenzione, servizi residenziali e semiresidenziali nel comparto della disabilità.
L’accordo prevede il riconoscimento del 3,8% sulle rette del comparto disabilità per tutti quei ragazzi e ragazze che frequentano centri diurni, comunità alloggio e strutture residenziali ad alta intensità, che operano nel territorio dell’ASL CN2.
“Un importante risultato – esordisce Alessandro Durando, Presidente Confcooperative – che permette alle nostre cooperative di non chiudere i bilanci in rosso a causa dell’aumento dell’inflazione e di tutto quello che è accaduto, sul versante economico, in questi ultimi due anni”.
“È stato un confronto franco e improntato al riconoscimento del grande lavoro svolto dal terzo settore nel nostro territorio, parimenti non possiamo dimenticare che quanto raggiunto è in linea con quanto indicato dalla Regione e l’impegno di spesa rimane contenuto nei parametri aziendali, così come richiesto dall’Assessorato” – dichiara Massimo Veglio, DG dell’ASL CN2.
“Avevamo richiesto molto di più, in quanto l’inflazione ISTAT era a due cifre a inizio anno ma prendiamo atto che non si poteva ottenere di più, in quanto la regione aveva indicato proprio nel 3,8 % il massimo aumento possibile. Evidenziamo che la Direzione Generale, i Direttori di Distretto e gli Enti Gestori, hanno compreso da subito le nostre ragioni e hanno cercato di superare gli ostacoli di una normativa che non prevede un tavolo di confronto regionale e DGR orami vecchie di 20/25 anni sulla materia. Nonostante che la cooperazione sociale del territorio provinciale, abbia un riconoscimento virtuoso della qualità dei servizi offerti nel campo della disabilità, questo non ci viene riconosciuto da un punto di vista economico” – chiosa Alessandro Durando.
“Avere regole certe, anche sul fronte delle rette, omogenee su tutto il territorio regionale è un auspicio, chiedere più risorse su un tema così delicato come la disabilità, un dovere a cui non ci sottraiamo di certo” conclude il Dott. Veglio.