“Quasi i due terzi (63%) delle esportazioni agroalimentari italiane interessano i Paesi dell’Unione Europea che vengono raggiunti principalmente attraverso i valichi alpini con l’88% delle merci che in Italia viaggia su gomma. Dalla frutta alla verdura, dai formaggi ai prosciutti il caos dei trasporti ai valichi di frontiera mette a rischio soprattutto le merci deperibili che per la loro corretta conservazione non possono affrontare gli allungamenti dei tempi di trasporto e per le quali è strategico abbreviare il più possibile l’intervallo fra il momento della raccolta e l’arrivo sugli scaffali per la vendita. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte rispetto ai problemi alla circolazione su gomma lungo le frontiere, dal traforo del Bianco al Frejus.
“L’allungamento dei tempi di trasporto preoccupa soprattutto per il transito delle merci deperibili in una situazione di forte concorrenza estera, a partire dalla Spagna – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Occorre intervenire nell’immediato con accordi che consentano di ridurre al minimo i disagi per non bloccare l’economia piemontese, ma occorre anche investire sulla logistica in termini infrastrutturali. In questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza infrastrutturale per il trasporto merci e occorre intervenire per migliorare i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Le nostre imprese devono già affrontare un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea”.