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Ecco il distretto della frutta: in Granda il nucleo portante

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Nel primo trimestre del 2023 l’export dei di­stretti piemontesi è stato pari a 3,1 miliardi di euro, con un significativo aumento dell’11,9% rispetto al primo trimestre del 2022. Un risultato – come rilevato dal monitor periodico elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – migliore della media nazionale, che si attesta invece sul +7,1%. I distretti industriali piemontesi sono in crescita continua dal primo trimestre del 2021. Nei primi tre mesi di quest’anno, le esportazioni sono aumentate sia verso i nuovi mercati (+14,8%), trainati da Cina, Turchia, Ro­ma­nia e Hong Kong, sia verso i mercati “maturi” (+10,6%), con Francia, Germania, Ir­lan­da, Regno Unito, Giap­pone e Belgio in testa. Tra i 25 principali sbocchi commerciali delle esportazioni distrettuali piemontesi si rilevano contrazioni dell’export solo verso Russia, Canada, Polonia, Sviz­zera, Austria e Spagna.
Dall’analisi per singolo di­stretto emerge un quadro po­sitivo: 11 distretti su 12 sono in crescita rispetto al primo trimestre del 2022. I dati evidenziano nello specifico una netta ripartenza per i distretti del sistema moda piemontese, in crescita del 22% rispetto al primo trimestre 2022 (oreficeria di Valenza +24,4% e tessile di Biella +20,2%). Risultano in au­mento dell’11,1% anche le esportazioni della meccanica distrettuale piemontese (macchine utensili e robot industriali di Torino +30,5%; macchine tessili di Biella +22,1%, frigoriferi industriali di Casale Monferrato +12,1% e rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia +0,8%) e del 5,8% le esportazioni dei distretti agroalimentari piemontesi (riso di Vercelli +28,4%, caffè, confetterie e cioccolato torinese +9,3%, vini delle Langhe, Roero e Monferrato +4,4%, nocciola e frutta piemontese +2,2% e dolci di Alba e Cu­neo +1,2%). I poli tecnologici piemontesi hanno invece chiuso il primo trimestre 2023 in calo del 39,9%, fortemente condizionati dall’andamento del polo aero­spa­ziale del Piemonte (-63,1%, a causa della contrazione dell’export verso il Kuwait), mentre il Polo Ict di Torino ha totalizzato un +16,6%.
Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, si è così espresso sul significato di questi dati: «Le imprese di­strettuali sono la migliore espressione della capacità competitiva del Piemonte. L’aspetto ulteriormente positivo è che i distretti sono sistemi aperti, capaci di attrarre nel loro circolo virtuoso altre imprese. In questo risultano determinanti i rapporti di filiera; rapporti di filiera che Intesa Sanpaolo sostiene con un progetto dedicato, a livello regionale esteso a 84 filiere per un giro d’affari di quasi 10 miliardi di euro e 4mila fornitori coinvolti. Importante guardare avanti con investimenti in innovazione e per l’autonomia energetica – ha inoltre aggiunto -. Sebbene la situazione si stia normalizzando, la transizione energetica non è più una scelta procrastinabile. Il no­stro Gruppo ha attivato un sistema di iniziative sia finanziarie che di supporto, in partnership con altri soggetti pubblici e privati. Abbiamo messo a disposizione 76 mi­liardi di euro per gli investimenti e attivato una linea di finanziamento “Sloan Cer” a cui si può abbinare la garanzia green di Sace con un’agevolazione sul tasso di interesse e con un’ulteriore premialità nel caso in cui l’impresa destini parte dell’energia prodotta e non consumata alla Comunità Energetica Rin­no­vabile Cer».

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo

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