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“Al lavoro sul lavoro”: la visione di Marco Biagi

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Dove stiamo andando, da dove siamo partiti, questo il fulcro del confronto nel convegno “Al lavoro sul lavoro”, organizzato da Confindustria Cuneo in collaborazione con Adapt. «Abbiamo scelto questo titolo – commenta Giuliana Cirio, Direttore generale di Confindustria Cuneo – perché siamo pienamente consapevoli di essere in una fase di transizione, di radicali cambiamenti portati dall’evoluzione tecnologica e dai mutamenti sociali, sui quali ha inciso profondamente anche il periodo pandemico, ed oggi ci poniamo l’obiettivo di riflettere sull’evoluzione che il mondo del lavoro ha avuto negli ultimi anni in Italia analizzando anche le trasformazioni che si profilano all’orizzonte e che incideranno significativamente nel modo di organizzare e remunerare il lavoro».

Gli interventi dei relatori che si sono succeduti nel corso del convegno hanno posto l’accento proprio su questo aspetto: le aperture di cui il mercato del lavoro italiano aveva bisogno vent’anni fa sono ancora le stesse, Biagi lo aveva capito, ma fu osteggiato e ancora oggi le aziende si trovano a dover trovare a livello contrattuale le soluzioni che la normativa non propone.

Maurizio Sacconi ex Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha sintetizzato così la figura di Marco Biagi: «Biagi fu compreso ma detestato dalla sinistra, mentre la destra lo ha amato ma non sempre lo ha compreso. Era un visionario, intuì l’esaurimento della fase fordista ed esaltò nel lavoro la dimensione territoriale e aziendale».

Esempi virtuosi oltre confine ed indicazioni europee sono stati il focus dell’intervento dell’Avv. Lea Rossi, Partner dello Studio Toffoletto De Luca Tamajo, che ha offerto una panoramica sugli attuali trend europei e su come impatteranno sulle nostre aziende. Coordinati da Alberto Orioli, sono intervenuti Olga Lo Conte (People Lead, Labor Relations Italy, Mondelez International), Stefano Franchi (Direttore Federmeccanica) ed Emmanuele Massagli (Presidente Adapt) che hanno focalizzato l’attenzione sulle nuove frontiere del lavoro e della sua remunerazione, evidenziando le sfumature di visione provenienti da punti di osservazione diversi quali l’Impresa, in particolare Azienda multinazionale ma con realtà medio-piccole locali, l’Associazione del comparto industriale metalmeccanico, categoria trainante per l’economia nazionale, e l’Università – nella fattispecie la realtà di studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro fondata proprio da Marco Biagi nel 2000.

Protagonisti del confronto sono stati la flessibilità nell’organizzazione del lavoro, anche in termini di tempo e luogo, l’innovazione tecnologica che alcuni temono prenda il sopravvento sul capitale umano, la valorizzazione delle risorse umane specializzate da attrarre e trattenere nelle aziende e gli strumenti per farlo, siano essi differenti forme di remunerazione oppure di crescita formativa e di carriera. Le conclusioni del convegno hanno portato l’attenzione sulla visione del lavoro che hanno le nuove generazioni, sempre più consapevoli del loro valore e del loro talento, ma alla ricerca di una realizzazione di sé che pone estrema attenzione anche al benessere personale. Di questo devono tenere conto le aziende alla ricerca di nuovi talenti.