All’appuntamento di sabato mattina in Sala Beppe Fenoglio, con il sindaco di Alba Carlo Bo, l’assessore al Turismo Emanuele Bolla e la presidente della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, Liliana Allena, il capitolo della Giostra delle Cento Torri ha presentato un format ripensato da due anni a questa parte. Come ha evidenziato il presidente Luca Sensibile: «In precedenza era un momento che si svolgeva una settimana prima dell’Investitura, invece si è deciso di concentrarlo con la presentazione del Drappo del Palio, e la premiazione del Pittore, e poi con la nomina dell’Amico della Giostra. In serata quel momento istituzionale si è unito all’attesa manifestazione dedicata alla cittadinanza, in piazza Risorgimento, quando il Drappo è stato svelato».
Eugenio Tibaldi è stato nominato nuovo Pittore del Palio. «Una scelta che negli ultimi anni – ricorda Sensibile – ha sempre coinvolto l’ambito culturale: l’anno scorso il Drappo è stato dedicato a Beppe Fenoglio, perché è importante costruire un racconto anche oltre la sua immagine del Drappo. Nel caso di Tibaldi, parliamo di un artista albese, classe ’77, che aveva lasciato Alba per attraversare il mondo con tantissime mostre attorno al tema della marginalità sociale. Ha realizzato un Drappo bellissimo: su rami che sono in realtà diramazioni neuronali, gli uccellini guardano nel vuoto, un po’ come accade in questo tempo in cui non abbiamo quasi più la capacità di pensare con la nostra testa».
La seconda parte dell’incontro istituzionale è stata caratterizzata dal premio consegnato a Carlo Borsalino, “Amico della Giostra”, con la motivazione: «… antesignano della cultura di questo territorio, ambasciatore e divulgatore del folclore e del turismo. A lui la Giostra delle Cento Torri, con immensa riconoscenza, a nome dei Presidenti, concede la più alta delle onorificenze in memoria degli innumerevoli articoli, manifesti e servizi che ha loro dedicato, aiutandoli a diffondere, preservare e celebrare il patrimonio storico della Città di Alba». Sensibile commenta: «Ci è sembrata doverosa questa onorificenza, perché lui è sempre stato al nostro fianco, con me da quando sono presidente, ma sfogliando la rassegna degli articoli abbiamo visto che tutto è iniziato addirittura con il manifesto di Biagio Cairone quando ancora IDEA non esisteva. Quel manifesto diffuso da Borsalino con l’immagine dell’asino con la coccarda, è diventato una consuetudine, dagli anni ‘80 fino al 2000 è stato il manifesto che annunciava il Palio. Una tradizione da riprendere. Ci sono poi gli articoli di IDEA, già dal primo numero si parla dei borghi che al tempo erano al centro della Fiera, mentre oggi il contenitore è più ampio. Il vostro editore ha sempre raccontato i borghi, le manifestazioni e le ricorrenze particolari. Chi non ricorda, nel 2018, l’invito rivolto a tutti i protagonisti per il grande evento al teatro Sociale? Poi la presenza a “Corri sotto le torri” con le magliette di IDEA e gli stemmi dei borghi – e tuttora è previsto il premio al primo classificato -, insomma ecco perché era giusto assegnare il titolo di “Amico” a chi ha collaborato alla promozione della Giostra: Borsalino rappresenta in questo senso un esempio emblematico per la sua attenzione costante». E il fondatore del nostro giornale non nasconde l’emozione: «È un riconoscimento che mi onora e che mi ha fatto molto piacere ricevere, così come le parole di stima rivolte nei miei confronti dalle autorità presenti. In questi anni siamo stati sempre molto vicini alla Giostra delle Cento Torri e anche a tutte le attività collegate. Anche per me è significativo ricordare la serata al teatro Sociale, quando con Uniart decidemmo di premiare con una targa speciale il prezioso lavoro dei volontari. E siamo sempre stati presenti a “Corri sotto le torri”. Tantissime iniziative nel segno del nostro legame con il territorio».
L’artista Eugenio Tibaldi ha commentato: «Ho sempre amato il Palio degli asini in quanto offre, fin dalla sua nascita, uno specchio distorto e giocoso delle dinamiche cittadine ed una burla verso ben più blasonate competizioni; una piccola valvola di sfogo sociale che permette uno spiraglio irriverente, ironico ed auto-ironico». È dal 1981 che viene associato al Drappo un dipinto, quello del Pittore del palio. Sensibile ne ripercorre la storia: «Nei primissimi anni c’era il Drappo disegnato da Pino Gallizio, che ogni volta veniva riconsegnato. Nel dopoguerra le edizioni furono sporadiche fino al ‘77 con l’avvio della Giostra e fino a oggi non ci sono più state interruzioni. Anche durante il Covid lo abbiamo celebrato a porte chiuse, ma con grande significato grazie all’immagine di Valerio Berruti per la raccolta fondi in favore dell’ospedale. Ora siamo passati a un altro artista albese, che ha portato il nome di Alba nel mondo. Dicevamo del valore artistico, è stato così anche per i piatti di Enrico Crippa. Tanti significati culturali per una manifestazione che non dimentica la sua matrice goliardica, la presa in giro per gli Astesi quando, nel 1275, con Alba sotto assedio, disputarono il palio nei dintorni della città il giorno del patrono San Lorenzo. Quando Alba riprende possesso della città, il podestà riceve le chiavi davanti ai borghi e concede che si corra un palio, però con gli asini, in segno di beffa.