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Levaldigi tra le stelle? Ecco l’idea spazioporto

Presentato il piano per la creazione di una cittadella della microgravità nello scalo cuneese: attesi grossi benefici per economia e turismo

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Negli scorsi giorni, all’auditorium Cro­sà Neira di Sa­vi­gliano, si è svolto il quarto incontro pubblico organizzato da Space­Land, la prima agenzia specializzata in ricerca e sviluppo medico-scientifico, innovazione tecnologica e turismo in condizioni di microgravità. L’iniziativa, che è stata possibile grazie alla partecipazione e al supporto del Distretto Virtuale dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), è stata patrocinata dalla Federazione Inter­na­­zionale di Astro­nau­ti­ca (tra i cui soci, oltre a SpaceLand, figurano enti come Nasa, Space X, Blue Origin, Agenzia Spaziale Eu­ropea, Asi), dalla Città di Sa­vi­gliano, dall’Asso­ciazione Na­zionale Ingegneri, dalla statunitense Exos Aero­space e dal gruppo europeo Lunex Euro­MoonMars. Pro­prio quest’ultimo ha installato, per scopi divulgativi, un “dimostratore” di habitat lunare mobile, che è stato sperimentato dai presenti. L’incon­tro ha permesso di presentare al pubblico la realtà di Spa­ceLand, i record conseguiti dalla Nasa nelle missioni a sco­po misto tecnico-scientifico ed educazionale-turistico in condizioni di “gravità zero”, oltre alle novità in me­rito allo sviluppo di centri di eccellenza sulla microgravità (SpaceLand Cen­ter). Durante l’appuntamento, so­no intervenuti esperti provenienti da tutto il mondo ed è stato an­nunciato che a dicembre, in Florida, gli interessati potranno prendere parte ad addestramenti e a voli in as­senza di gravità (spaceland.it). Inol­tre, sono state analizzate le opportunità le­ga­te alle sinergie che si po­tranno sviluppare tra Spa­ce­Land e la neonata Asso­cia­zio­ne Na­zio­nale Inge­gneri del presidente Alessio Toneguzzo.
Il dibattito ha fatto emergere un altro aspetto molto importante: lo spazioporto immaginato da Spa­ceLand per l’Italia po­trebbe, in caso di future partnership finalizzate proprio a questo scopo, interessare da vicino l’aeroporto di Cuneo-Levaldigi. Nel­lo specifico, lo spazioporto, come si legge in una nota di SpaceLand, prevede, tra le altre cose, infrastrutture di ter­ra, subacquee e di volo aperte agli addetti del settore, all’industria aerospaziale e anche al pubblico per l’accesso sia alle condizioni di microgravità che di gravità ridotta, oltre alla realizzazione di primi lanci ecosostenibili sia verticali da terra che di aero-lanci tramite velivolo dedicato. Inoltre, questa nuova infrastruttura potrà essere im­piegata per la messa in orbita di satelliti aero-lanciati (telecomunicazione, sicurezza, navigazione, telerilevamento, salvaguardia delle risorse terrestri, tra cui quelle dell’agricoltura). Il progetto coordinato dall’ingegner Carlo Viberti, si legge ancora nella nota, è in via di consolidamento, con l’apertura ora a investitori, a cui potrebbero aggiungersi risorse stanziate dagli Stati coinvolti nell’iniziativa. L’o­pe­razione, concludono da Spa­ceLand, permetterà peraltro una effettiva democratizzazione dell’accesso a esperienze e programmi in gravità marziana e lunare, assicurando peraltro delle ricadute importantissime per il territorio che la ospiterà, in ambito occupazionale (si prevedono 500 nuovi occupati diretti), economico e turistico (SpaceLand immagina oltre mezzo milione di presenze turistiche straniere in più entro il 2035).
Un nuovo incontro per gli investitori interessati verrà proposto nell’ambito di un gala sullo spazio in programma dal 17 al 19 ottobre a Monte Carlo.