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Alba: si è chiusa la due giorni degli Stati Generali dell’Export Italiano

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Per due giorni la città di Alba ha accolto la quinta edizione degli Stati Generali dell’Export e i suoi oltre 70 relatori che – al Centro Ricerche Ferrero – si sono confrontati sul tema del commercio con l’estero e del Made in Italy.

 

Tra i relatori intervenuti i governatori Alberto Cirio, Michele Emiliano, Stefano Bonaccini, Flavio Briatore, Oscar Farinetti, Andrea Benetton (presidente di Cirio Agricola e Maccarese Agricola), Ettore Prandini (presidente Nazionale Coldiretti), Stefano Pontecorvo (presidente di Leonardo Spa e vicepresidente IEF) e molti altri.

 

Organizzati dal Forum Italiano dell’Export-IEF, presieduto da Lorenzo Zurino, gli Stati Generali si sono conclusi con proposte concrete sostenute da oltre due mila aziende esportatrici, come la reintroduzione del Ministero per il Commercio Estero, una cabina di regia permanente sui temi dell’export, il coinvolgimento strutturale delle comunità italiane all’estero come ambasciatrici del Made in Italy.

 

Il sindaco Carlo Bo: “Dobbiamo tenere ben a mente che l’export oggi in Italia rappresenta un fatturato di 660 miliardi, circa un terzo del PIL italiano. Un valore che qui sul territorio conosciamo bene visto che esportare le eccellenze di Alba, Langhe e Roero nel mondo ci ha permesso di crescere e consolidare sempre più la nostra economia, grazie soprattutto alla lungimiranza e alla visione assolutamente innovativa di uomini illuminati come Michele Ferrero. Ho voluto ricordarlo nel giorno di apertura degli Stati Generali, giorno di San Michele, insieme al motto “Lavorare, creare e donare” che ha caratterizzato il percorso della nostra azienda più importante. Come lui, tantissimi imprenditori locali hanno saputo cogliere le opportunità dei mercati esteri. Ringraziamo il Forum e il presidente Zurino per aver scelto la nostra città e per questa utile occasione di confronto”.

 

Il messaggio che viene da Alba – ha detto il presidente IEF Lorenzo Zurinoè di non dare per scontata la resilienza dell’export italiano, ma di lavorare in modo innovativo ed efficace per sfruttare tutte le potenzialità del sistema produttivo italiano sui mercati internazionali. Ci sono grandi opportunità per il Made in Italy sui mercati internazionali ma il Sistema Paese deve avere il coraggio di percorrere strade nuove perché la concorrenza è agguerrita, lo scenario mondiale molto complicato e le aziende sono penalizzate da problemi strutturali che non possiamo più permetterci”.