Decenni di collaborazione, confronti e scambi: una storia di legami con le città gemelle che doveva riprendere dopo tre anni di pandemia da Covid-19. Per questa ragione, nel pomeriggio di sabato 30 settembre, l’Amministrazione comunale di Cherasco ha accolto i delegati delle città sorelle di Möckmühl, Villars sur Var, Piliscsaba e Aksakovo. Il tradizionale scambio di doni si è svolto nel giardino degli ulivi di viale Reviglio: simbolo di pace e fratellanza, gli alberi sono stati piantati per ricordare le unioni.
Commenta il primo cittadino cheraschese Carlo Davico: «È stata una giornata di festa, un momento importante per consolidare un’amicizia sincera e riabbracciare le molte persone conosciute in questi anni». E aggiunge: «A dare concretezza ai legami sarà anche la ripresa dei soggiorni studenteschi, iniziativa che da anni coinvolge alunni di Cherasco e Möckmühl. Il gruppo proveniente dalla Germania sarà accolto dalle famiglie cheraschesi nei prossimi giorni, per la consueta settimana di permanenza». Fra aprile e maggio una rappresentativa di studenti della Città delle paci sarà ospite nel comune tedesco.
Il momento istituzionale è stato preceduto, la mattina, dalla visita guidata di palazzi e chiese del centro storico, organizzata per gli amministratori e il loro seguito. Un momento piacevole che ha messo in luce le affinità fra i diversi centri, elementi ispiratori dei gemellaggi. È il caso dell’unione conclusa nel 1990 con Villars su Var, località nelle Alpi marittime francesi, in passato possedimento della nobile famiglia cheraschese dei Salmatoris. Le comuni origini medievali sono alla base anche del gemellaggio stipulato nel 2001 con la città tedesca di Möckmühl (nella regione del Baden Württemberg). Risale al 2005 l’unione con il centro ungherese di Piliscsaba, sede di una prestigiosa università gregoriana; ultimo in ordine di tempo – è stato concluso nel 2010 – l’accordo con la città bulgara di Aksakovo, nei pressi delle stazioni balneari del Mar Nero.