Educazione, applicazione, bontà d’animo e, anche, un po’ di fortuna: così si coltiva il talento. Straordinaria accoglienza a Cuneo per l’arrivo di Pep Guardiola: l’allenatore del Manchester City, campione d’Europa in carica, è stato protagonista in un Palazzetto dello Sport stracolmo (3500 persone) dell’evento “Dialoghi sul talento” realizzato dalla Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus, Fondazione Guardiola Sala e con il supporto di Collisioni.
La mattinata si è aperta con una conferenza stampa in cui il tecnico ex Barcellona, si è confrontato, insieme a Massimo Mauro ed al Presidente della Fondazione CRC Ezio Raviola, con gli organi di informazione, fra tanti spunti e curiosità: “Il talento è fondamentale, ma non basta: va affiancato alla passione, ad ore di sacrificio facendo quello che si ama. Il talento, di sicuro, non si sviluppa a casa, sul letto, stando su Instagram. Ma soprattutto, nella vita, bisogna essere buoni: i giocatori straordinari che ho conosciuto sono straordinari anche nella vita, così come quelli scarsi lo sono anche come persone. Per me, lavorare con gente buona è la chiave di tutto”. Il maggiore talento con cui ha giocato? “Baggio”. E su un suo futuro in Italia da allenatore: “L’Italia mi piace molto, qui si mangia bene e vengo spesso in vacanza” ha glissato scherzando Guardiola.
Oggi è una giornata importante – sottolinea Ezio Raviola – perché abbiamo qui uno dei più grandi talenti al mondo che parlerà con 3500 ragazzi, i quali dovranno capire che anche personaggi come Guardiola e Mauro sono partiti dal basso e che, quindi, se uno ci crede, lavora e sviluppa il proprio talento, potrà diventare un grande campione. Un momento fantastico, che ricorderemo”.
Dopo la conferenza stampa, il clou della giornata, sul palco del Palasport, di fronte a tantissimi studenti, di fronte ad una platea sold out per ogni ordine di posto. L’evento, moderato da Alberto Brandi, condirettore Sport di TgCom24, ha così condotto il pubblico, che ha accolto l’allenatore in un festoso clima da stadio, a ragionare sul tema del gioco di squadra e del talento e sul valore dello sport come strumento di crescita personale e di inclusione sociale.
L’incontro è stato introdotto dai saluti istituzionali di Luca Robaldo (presidente Provincia di Cuneo), Patrizia Manassero (sindaca di Cuneo), Giovanni Azzone (vicepresidente Acri e presidente Fondazione Cariplo) e Fabrizio Palenzona (presidente Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e presidente Fondazione CRT).
In apertura, le testimonianze di due talenti cristallini dello sport cuneese: la nuotatrice Sara Curtis e la mezzofondista Anna Arnaudo. Successivamente, sul palco, Ezio Raviola, Pere Guardiola e Massimo Mauro hanno approfondito le attività portate avanti dalle Fondazioni da loro presiedute e i progetti di collaborazione realizzati congiuntamente.
E poi, finalmente, la conversazione con Pep Guardiola che ha ripercorso le tappe della sua carriera, da calciatore prima (ricordando le esperienze con Barcellona, Brescia, Roma, Al Ahli e Dorados), ed i trionfi da allenatore, in blaugrana ed al Manchester City, il rapporto con campioni del calibro di Messi ed Haaland. Con, sempre, il talento come filo conduttore. E, anche, un po’ di fortuna e destino: “A Barcellona ho avuto la fortuna di essere stato scelto nel momento giusto, poteva esserci chiunque altro ed è successo a me, da persone che mi hanno dato fiducia”.