Il sogno e la musica come mondi che si intrecciano per far emergere la dimensione più autentica dell’animo umano. È questo il fulcro dell’arte di Raphael Gualazzi, cantautore e pianista, reduce dai successi internazionali in Sudafrica, Argentina, Grecia e Lettonia, autore di recente della colonna sonora del musical “Mi pequeño Chet Baker” (2023) e fresco di nuovo album, con il progetto “Dreams” pubblicato la scorsa settimana per Cam Sugar. In vista della sua partecipazione al Festival dei Luoghi Comuni di Cuneo (nel box i dettagli), noi di IDEA lo abbiamo intervistato.
Gualazzi, come si avvicina all’appuntamento?
«Sono onorato e spero di poter portare un contributo artistico che possa celebrare i contenuti di questo bellissimo festival. Cuneo è una città che mi sta particolarmente a cuore. Ho tantissimi bei ricordi sia per delle visite di passaggio durante le tournée sia per alcune occasioni in cui ho avuto la possibilità di esibirmi in contesti privati o pubblici. Tutto il Cuneese è un luogo molto interessante dal punto di vista culturale».
Il suo concerto sarà intervallato da alcuni momenti di dialogo con Paola Farinetti.
«È bello poter combinare la parte artistica e quella dialogica, per poter raccontare magari le proprie ispirazioni ed entrare in contatto con stimoli e riflessioni che per la musica sono sempre importanti».
Le riflessioni, ispirate anche ai Peanuts di Schulz, riguarderanno anche il tema dell’evento, “Pensati giovane”. Come ci si pensa… giovani?
«I sogni, in questo, aiutano tanto: partendo da un punto di vista fantastico si riesce a valorizzare la consistenza della propria dimensione presente, che è quella più importante».
Proprio al sogno ha dedicato il suo ultimo album. Un tema ricorrente nella sua musica.
«Nel titolo ho usato proprio il plurale (“Dreams”, nda) perché i sogni sono di varia natura. Il progetto parte da una dimensione introspettiva, preferendo al giudizio un’analisi interiore nel tentativo di relazionarsi e di analizzare dei fatti sempre partendo da un percorso legato alla propria intimità».
Una vera immersione nella propria essenza.
«Credo che, in generale, la trascendenza del sogno lo renda importante perché mette in contatto l’essere umano con la sua spiritualità e la sua parte intangibile, cosa che lo riconduce alla sua esistenza e alla coscienza della preziosità autentica della sua unicità presente».
Con quali sonorità ha raccontato questa dimensione?
«Le più svariate, è l’approccio che ho sempre avuto nella composizione. In particolare, in alcuni brani c’è l’utilizzo dell’ukulele anziché del pianoforte: certe volte in maniera più intimista ed essenziale, altre come accompagnamento per creare un determinato “groove”, che imita la chitarra ma la personalizza in un suono che appare multiforme. Poi c’è l’utilizzo di diverse tastiere vintage analogiche, alcune delle quali sono di provenienza marchigiana».
E i singoli brani?
«Alcuni privilegiano l’essenzialità melodica e sono circondati da un contesto di quartetto o doppio quartetto di archi, a cura del maestro Stefano Nanni, che ha curato l’arrangiamento degli archi e dei fiati di certi brani. Si arriva a registrazioni che sono molto simili nell’approccio, come “I Won’t Lie”, che è registrata e cantata tutti insieme in una sala unica con una “line-up” simile a quella di King Oliver o del giovane Louis Armstrong. C’è poi la partecipazione di una preziosa “guest”, Emma Morton – che ha contribuito anche alla composizione di alcuni testi – e la splendida collaborazione con i Mamakass».
Da un punto di vista personale, si può dire che la musica sia stata sempre il suo sogno?
«Assolutamente sì. Questo album si può anche definire “Una lettera d’amore di Raphael Gualazzi alla musica”».
Quali sono le consapevolezze che crede di aver maturato nel suo percorso artistico? Quali i prossimi obiettivi?
«Credo di aver impostato delle intenzioni riguardo all’esigenza di autenticità, in un contesto dove spesso manca. Mi riferisco all’esigenza di raccontare la musica così com’è, suonata dagli strumenti, in cui emerga l’assenza di paura nell’affermare un percorso di diversità rispetto ad un contesto che si muove in un’altra direzione. Per il futuro mi auguro di portare avanti questa coscienza del presente e di me stesso – come persona e come artista – e di continuare ad avere collaborazioni che possano produrre un arricchimento reciproco».
Intanto è in partenza il suo tour.
«Comincerà il 2 novembre da Crema, toccando poi le città più importanti d’Italia – come Milano e Roma, rispettivamente il 5 novembre al Teatro Carcano e il 22 novembre al Brancaccio -, fino all’inizio di dicembre».
Paola Farinetti lo intervisterà
La quinta edizione del Festival dei Luoghi Comuni si svolgerà a Cuneo da giovedì 19 a domenica 22 ottobre. Nei quattro giorni della manifestazione il capoluogo della Granda farà da palcoscenico a una ricca e fantasiosa rassegna di eventi di vario genere: eventi performativi, laboratori, visite guidate, incontri di riflessione e approfondimento e numerosi appuntamenti artistici da cerchiare in rosso sul calendario. Il cantautore e pianista Raphael Gualazzi sarà protagonista di una serata tra musica e parole, ispirata ai sogni e ai Peanuts, sabato 21, alle 21, presso il teatro “Toselli”. “Piano Solo” è il titolo della serata, che sarà suddivisa in due segmenti: il concerto dell’artista si intersecherà infatti con alcuni momenti di dialogo con la scrittrice Paola Farinetti (nella foto). Non mancheranno, da questo punto di vista, riferimenti al tema “Pensati giovane”, attorno a cui ruota l’edizione 2023 del festival. Peraltro, in virtù della recentissima pubblicazione di “Dreams”, il suo nuovo album, è possibile che Gualazzi intenda offrire al pubblico cuneese più di un semplice assaggio della sua ultima fatica musicale. I biglietti sono in prevendita su Eventbrite e sul sito dell’iniziativa – www.festivaldeiluoghicomuni.it -, dove è inoltre disponibile il programma completo. Il Festival dei Luoghi Comuni è un progetto dell’Associazione Culturale Cuadri, realizzato in collaborazione con Limes-Rivista italiana di geopolitica, il magazine Topolino e Panini Comics, con il contributo di Fondazione Crc, Fondazione Crt, Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte e Comune di Cuneo e il sostegno di Banco Azzoaglio.