530 metri quadrati per raccontare tutto l’anno le varie sfaccettature di un prodotto straordinario della terra: gli aspetti naturalistici, storici, culturali e gastronomici di un fungo ipogeo che negli anni ha saputo affermarsi a livello mondiale.
140 metri di percorso espositivo suddiviso in quattro sezioni tematiche. Le dieci sale comprendono uno spazio laboratoriale e raccontano il mondo del tartufo attraverso 140 metri di illustrazioni grafiche tematiche, dispositivi multimediali e la raccolta di oltre cinquanta oggetti tematici esposti.
Il Mudet – Museo del Tartufo ha sede nel Cortile della Maddalena con affaccio e ingresso da piazza Falcone, 1 e da oggi è aperto al pubblico dopo la cerimonia d’inaugurazione di venerdì 13 ottobre iniziata sul palco del Teatro Sociale “G. Busca” con lo spettacolo “Tartufo, una storia per bambini diventati grandi” dell’attrice Giovanna Stella e della cantautrice Barbara Borra. Poi, gli interventi del sindaco di Alba Carlo Bo, del vice presidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, del sindaco di Montà Andrea Cauda e di Francesco Cappello vice presidente della Fondazione Crc. Tutti moderati dal giornalista del quotidiano La Stampa Roberto Fiori.
A seguire, sul palco Paola Bonfante comitato scientifico del progetto, Maurizio Beucci accompagnato dalla Giuseppe Ceroni che rappresenta McCurry in Italia curatore della mostra Truffle hunters and their dogs – il percorso della mostra di Steve McCurry, Antonio Degiacomi presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo ed Emanuele Bolla assessore al Turismo Comune di Alba. Moderati dal giornalista Marcello Pasquero.
In prima fila, anche il pool di professionisti composto dagli architetti dello ASArchitects di Ferrara guidati dall’architetto Antonello Stella, con il coordinamento della Ripartizione Opere pubbliche del Comune di Alba, accanto agli esperti che hanno lavorato al progetto.
«L’inaugurazione del Mudet – ha detto il sindaco Carlo Bo sul palco del teatro – è un giorno importante per Alba perché suggella il percorso iniziato molti anni fa dai nostri patriarchi dell’enogastronomia. A loro dobbiamo l’intuizione di aver saputo fare dei prodotti della nostra terra, come il pregiato tartufo, il nostro punto di forza, trasformando la terra della malora fenogliana in una meta turistica conosciuta in tutto il mondo. Il tartufo da oggi ha la sua casa e la sua magia può essere raccontata dodici mesi all’anno. Grazie a tutti coloro che lo hanno reso possibile e a chi ha lavorato duramente per riuscire ad aprirlo in occasione di questa 93a edizione della Fiera».
«Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato intensamente e a tutte le ore, anche di sera, per completare l’allestimento di questo bellissimo Museo rispettando una tempistica ambiziosa – ha detto l’assessore comunale al Turismo Emanuele Bolla – Provo immensa felicità per la concretizzazione di questo progetto. È un giorno di festa ed un momento storico per la nostra città. Il tartufo è il prodotto che più ha reso famosa Alba nel mondo e questo percorso espositivo valorizza tutto l’anno uno dei perni della nostra eccellenza culinaria. È un ulteriore elemento di valore per Alba».
Dopo gli interventi in teatro, il corteo con in prima fila cani da tartufo e trifulau seguiti da personalità istituzionali e pubblico ha percorso via Teobaldo Calissano e via Accademia fino ad arrivare in piazza Giovanni Falcone, all’ingresso del Mudet, dove una nuvola di nebbia ha fatto da sfondo al taglio del nastro prima dell’ingresso alla scoperta del museo dedicato al pregiato tubero.
Nato dal protocollo d’intesa siglato il 23 novembre 2017 tra Regione Piemonte, Comune di Alba e Comune di Montà, il Museo del Tartufo di Alba è un’opera realizzata dalla Città di Alba con il supporto della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la collaborazione del Centro Nazionale Studi Tartufo, dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, del Comune di Montà d’Alba e dell’Ente Fiera di Alba.
Il museo è diviso su due livelli. Al piano terra accoglienza, biglietteria, bookshop e guardaroba. Al primo piano il percorso espositivo che si articola in 8 sale.
L’ingresso nella hall del museo avviene attraverso una grande vetrata che chiude l’arcata del porticato.
Tra il corridoio voltato e lo spazio dello scalone monumentale non è stato mantenuto alcun infisso, per un museo “aperto”, privo di ostacoli e caratterizzato da una fluidità spaziale che si riscontra, in maniera preponderante, al piano superiore con il percorso dell’allestimento. L’ampio scalone rappresenta il punto di inizio del percorso museale attraverso il quale il visitatore può raggiungere il piano superiore e dare inizio alla visita.
Una sequenza di stanze tematiche raccontano tutte le particolarità del tartufo attraverso quattro filoni principali – l’uomo, la natura, la cucina e la cultura per un’esperienza cognitiva.
All’interno del museo in mostra permanente anche una serie di scatti ad hoc del celebre fotografo Steve McCurry, una delle figure più iconiche della fotografia contemporanea.
Il Mudet è stato realizzato grazie ad un investimento complessivo di 2 milioni e 700 mila euro.
Orari: dalle ore 10.00 con ultimo ingresso alle ore 18.30. Il Museo chiude alle ore 19.00.
Ingresso: 5 euro; gratuito per persone di età inferiore ai 15 anni e disabili. I biglietti possono essere acquistati presso il bookshop del Museo e online a questo link: https://visitalba.eu/mudet