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Ritratti di ritratti, una conversazione di Tullio Pellico in Fondazione Ferrero

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Ritratti di Ritratti

 

Una conversazione di Tullio Pericoli, pittore e disegnatore

con Edoardo Borra e Danilo Manassero

 

Alba, Auditorium Fondazione Ferrero

Strada di mezzo 44

 

Giovedì 26 ottobre – ore 18.30

 

La conferenza sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione Ferrero e sul canale di streaming del sito www.fondazioneferrero.it.

 

Prenotazioni a questo link

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-ritratti-di-ritratti-731793733757?aff=oddtdtcreator

Per informazioni: tel. 0173 295405

 

Ritratti.

La Fondazione Ferrero ha messo a calendario due date, due momenti per conversare con due interpreti dell’arte del ritratto: Tullio Pericoli, pittore e disegnatore e Guido Harari, giornalista e fotografo (24 novembre).

 

Si comincia giovedì 26 ottobre alle 18.30 nell’Auditorium di strada di Mezzo 44 per un dialogo a tre voci con il Maestro Tullio Pericoli, Edoardo Borra, giornalista e operatore culturale e Danilo Manassero, architetto che ha collaborato con Pericoli, occupandosi di allestire alcune sue mostre monografiche.

Cos’è un ritratto? la raffigurazione di una persona rappresentata nell’ambito della pittura, della scultura, del disegno, della fotografia o anche, per estensione, la descrizione letteraria di una persona. Oggetto e soggetto, quindi, di tutte le più svariate manifestazioni artistiche.

«Secondo l’etimologia “ritrarre” significa “tirare indietro, dalla parte contraria”. Solo nel XIII secolo ha assunto il significato di “riprodurre e rappresentare una figura con il disegno”; da Dante e Petrarca in poi questo è il significato prevalente, almeno nell’arte, anche se è solo dal Cinquecento che “ritratto” significa “immagine o figura umana somigliante”. Questa lontana origine latina è davvero curiosa, poiché indica un’attività che comporta l’opposto del “tirare indietro”, dal momento che ritrarre significa compiere un gesto d’avvicinamento a qualcuno o qualcosa» scrive Belpoliti nell’incipit alla recensione del nuovo libro di Tullio Pericoli («La Repubblica,12 giugno 2023)

Ritratti di Ritratti, (Adelphi 2023) esce infatti a 14 anni di distanza da I ritratti (Adelphi 2009), volume in cui Tullio Pericoli aveva proposto una galleria di ritratti ispirata a un principio antico, da lui stesso enunciato: «una biografia diversa da quella ufficiale, una sintesi visiva, una sorta di faccia-riassunto» un volto che «somiglia, certo, al volto vero, ma che è ancora più vero perché ne racconta la storia». E nel recensirlo Pietro Citati (1930 -2022) chiudeva con l’affermazione «Credo che si possa riconoscere un vero Tullio Pericoli dai piccoli particolari».

In questo nuovo lavoro Pericoli indaga su come nasce un ritratto e su cosa c’era prima, su come si forma l’immagine mentale di un volto – non meno geroglifica della sua controparte fisica – e quali sentieri deve percorrere la mano di un disegnatore per tentare di raggiungere quella verità nascosta e inafferrabile. Nasce da quei primi tratti «incerti e ansiosi» con i quali l’artista cerca di cogliere qualcosa che intravede e teme gli possa sfuggire. Tratti destinati a produrre uno scatto, ad accendere «una piccola luce», e che preludono poi a un tragitto elaborativo disseminato di prove, di schizzi, ma anche di smacchi, sconfitte ed errori – non meno preziosi delle stazioni vittoriose: «È come prendere da uno scaffale un libro sbagliato che, a sfogliarlo, si rivela più interessante di quello che cercavamo» ha scritto. Eppure, i brouillons che un tempo gettava via – in omaggio a quel valore assoluto che è l’opera compiuta – e che Giovanni Testori lo ha persuaso a conservare, li aveva sempre tenuti per sé. Ora, per la prima volta, ha deciso di estrarli dai cassetti e di mostrarceli. Insomma, ci ha gentilmente invitato nel suo atelier per farci scoprire come lavora: senza commenti superflui, lasciandoci liberi di gironzolare come vecchi amici, di esercitare il nostro sguardo, di raffrontare, di ripercorrere le tappe di avvicinamento – di riconoscere, ritratto dopo ritratto, il dettaglio che, miracolosamente, svela la parte celata di un individuo.

In Fondazione si discorrerà anche di paesaggi.

Scrive Salvatore Settis (Incursioni. Arte contemporanea e tradizioni, Feltrinelli 2020) «Due poli risaltano nella pittura di Tullio Pericoli, il paesaggio e il ritratto e fra essi corre una tensione perpetuamente irrisolta, un’elettricità di senso e di emozioni. Come dovessero illuminarsi a vicenda, e si inseguissero nella stessa foresta di segni, di linee disegnative accuratamente pensate. Perciò i ritratti di Pericoli sono una chiave di lettura dei suoi paesaggi, e viceversa… Volti come paesaggi, paesaggi come volti. Nelle accuratissime esplorazioni e introspezioni del volto umano che Pericoli è venuto tracciando, il ritratto sfuma nel paesaggio, specialmente quando si fa drammatico close up come nella serie memorabile costruita intorno al volto di Beckett (scelta come immagine di copertina della recente pubblicazione, ndr)… Rughe sulla fronte come solchi in un campo, occhi come laghi, capelli come boschi: la topografia di quel volto si fa traccia biografica, luogo narrativo».

 

 

TULLIO PERICOLI – BIOGRAFIA

Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto (Ascoli Piceno) nel 1936. Dal 1961 vive a Milano dove si afferma come pittore e disegnatore.
A partire dagli anni ‘70 inizia a collaborare con la rivista «Linus», con il «Corriere della Sera» (dal 1974) e con il settimanale «L’Espresso». Intanto espone le sue opere a Milano, Parma, Urbino e presso l’Olivetti di Ivrea. Realizza i disegni per l’edizione del volume Robinson Crusoe per l’Olivetti e, nel 1985, li espone a Milano (presso il Padiglione di Arte Contemporanea), Bologna, Genova e Roma. Dal 1984 collabora con «La Repubblica».
Nel 1987 Livio Garzanti gli affida l’incarico di realizzare, in un salone della casa editrice, una pittura murale. Nel 1988 pubblica presso la casa editrice Prestel di Monaco il volume Woody, Freud e gli altri, che uscirà anche in edizione francese, spagnola e americana. Il libro diventa inoltre catalogo di una mostra presentata con successo in Germania e in Austria.
Nel 1990 è la volta di Ritratti arbitrari, pubblicato in Italia da Einaudi. Proseguono le personali dell’autore, che espone a Milano (Attraverso il disegno è il titolo dell’ampia mostra ospitata a Palazzo Reale nel 1991), Parigi e Monaco. Riceve il Premio Gulbransson dall’Olaf Gulbransson Museum di Tegernsee (1993) e presenta una mostra dal titolo Il tavolo del re ospitata al Gulbransson Museum e poi a Bamberg, Francoforte e New York.
Nel 1995 si avvicina al teatro disegnando scene e costumi per l’opera L’elisir d’amore di Donizetti che va in scena a Zurigo. Tre anni dopo, nel 1998, cura un nuovo allestimento della stessa opera per la Scala di Milano. Nel 2001 mette in scena Le sedie di Ionesco per il Teatro Studio di Milano, curandone la regia, le scene e i costumi e nel 2002 disegna scene e costumi per Il turco in Italia di Gioacchino Rossini per l’Opernhaus di Zurigo.
Il volume Terre (Rizzoli), edito anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, raccoglie una selezione di opere sul tema del paesaggio. Di questi dipinti si tiene un’ampia mostra a Palazzo Lanfranchi a Pisa all’inizio del 2002. Nello stesso anno la casa editrice Adelphi pubblica il volume I ritratti, una raccolta di 577 volti di personaggi, soprattutto letterari, parte dei quali viene esposta nel 2003 allo Spazio Oberdan di Milano. Per l’occasione Adelphi edita un nuovo volume di ritratti dal titolo Otto scrittori.
Nel 2004 Pericoli tiene al Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma una mostra sui grandi dipinti realizzati nella residenza di Carlo Caracciolo a Torrecchia; pubblica inoltre La casa ideale di Robert Louis Stevenson (Adelphi) e Viaggio nel paesaggio (Edizioni Nuages).
Nel 2005 esce presso Bompiani L’anima del volto e nel 2006 espone i suoi dipinti in una mostra dal titolo Parti senza un tutto presso la Galleria Ceribelli di Bergamo.
Nel 2007 presenta i ritratti di Samuel Beckett a Dublino presso la Oscar Wilde House. Adelphi pubblica un’edizione illustrata di Robinson Crusoe che rielabora il progetto realizzato per Olivetti tra il 1982 e il 1984, mentre Rizzoli pubblica Paesaggi e una parte delle opere del volume viene esposta presso la galleria Lorenzelli Arte di Milano.
Nel 2009 la Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno gli dedica una mostra antologica sul paesaggio dal titolo Sedendo e mirando.
Nel 2010 ritratto e paesaggio convergono nella mostra Lineamenti, volto e paesaggio al Museo dell’Ara Pacis di Roma e nello stesso anno espone i dipinti più recenti nella mostra L’infinito paesaggio, organizzata dal FAI a Villa Necchi Campiglio a Milano.
Nel 2012 le Cartiere Vannucci di Milano ospitano Moby Dick, la mostra che espone opere dal 2008 al 2012 e nello stesso anno i paesaggi dipinti da Pericoli entrano in relazione con quelli fotografati da Giacomelli nella mostra Graffiature. I paesaggi di Tullio Pericoli e Mario Giacomelli, alla Rocca Roveresca di Senigallia. Nello stesso anno la Galleria Franca Mancini di Pesaro ospita Quelques riens pour Rossini, mostra curata dell’Associazione Culturale Il Teatro degli Artisti, in occasione del tradizionale Rossini Opera Festival: in esposizione una serie di ritratti del compositore e i bozzetti più significativi della messa in scena del 2002 de Il Turco in Italia per l’Opernhaus di Zurigo. Nel 2012 pubblica Attraverso l’albero. Piccola storia dell’arte (Adelphi) e 80 ritratti per 10 scrittori (Mondadori).
Nel 2013 esce per Adelphi il volume antologico I paesaggi. Una parte delle opere contenute nel volume costituiscono una mostra ospitata dal MART di Rovereto l’anno successivo.
Nel 2014, Adelphi pubblica Pensieri della mano. Da una conversazione con Domenico Rosa. Nello stesso anno, si tengono le seguenti esposizioni: una mostra di paesaggi dal titolo Areonatura, presso il MAG di Riva del Garda; Ritratti, allo Spazio Don Chisciotte di Torino; I paesaggi, al MART di Rovereto; Volti di volti, presso la Galleria Paggeriarte di Sassuolo (in occasione della manifestazione Festivalfilosofia); Una storia di segni. Le incisioni di Tullio Pericoli, presso il Museo della Grafica di Pisa. La stessa mostra viene portata nel 2015 a Castello Pasquini, Castiglioncello. Sempre nel 2015 si inaugura in settembre, a Palazzo Fava, la mostra Sulla terra, che raccoglie il lavoro sul paesaggio dal 1999 al 2015, portata poi a Urbino, Palazzo Ducale, nel 2016.
Sempre nel 2016 Adelphi pubblica Piccolo teatro, galleria di “ritratti sonori” ispirati dal lavoro teatrale di Toni Servillo e Mimmo Borrelli su Napoli. La mostra I paesaggi di Tullio Pericoli inaugura a Tokyo, all’Istituto Italiano di Cultura, nel maggio 2016. Sempre nel 2016, nell’ambito della Biennale del disegno di Rimini, si tiene la mostra Oltre i margini, presso Palazzo Gambalunga. In settembre per la mostra Quanti ritratti, caro Umberto presso la Sala del Comune di Camogli, vengono esposti disegni, schizzi, giochi (di entrambi) e lettere in cui, nel corso degli anni, Tullio Pericoli ha raffigurato Umberto Eco. Quasi un centinaio di ritratti, da quelli ufficiali, apparsi sulle copertine e sui giornali, a quelli fatti per gioco e per scherzo, nei momenti privati di un lungo rapporto di stima e di amicizia.
Nel 2017 una esposizione alla galleria Consadori di Milano propone anche un nuovo libro Scritture e figure, edito da Skira, che darà anche il nome alla mostra. In seguito al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo verrà inaugurata la mostra Tullio Pericoli, storie di volti e di terre, mentre nella Chiesa di San Domenico di Alba poco dopo si aprirà la mostra Le colline davanti. Viaggio nelle terre di Langhe, Roero e Monferrato, un importante allestimento con numerose opere raffiguranti il territorio del cuneese. L’anno si chiude con una mostra di nuovo alla Galleria Consadori, dove vengono presentate tavole e schizzi in occasione della nuova edizione de La casa ideale di Robert Louis Stevenson, pubblicata da Adelphi nello stesso anno.
Nel 2018 viene inaugurata la mostra al Museo Etrusco di Murlo, Linee di terre.
Nel 2019 Adelphi pubblica Incroci. Da marzo 2019 a maggio 2020 si tiene la mostra Forme del paesaggio. 1970-2018, a Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno. Sempre nel 2019, in novembre si tiene la mostra Samuel Beckett. Le plus beau visage du XX siècle, alla Galleria Gallimard di Parigi.
Nello stesso anno Adelphi pubblica il libro Incroci.
Nel 2020 Henry Beyle pubblica Sul Farsi del Mondo con testo di Walter Benjamin e disegni di Tullio Pericoli.
Nell’ottobre del 2021 inaugura la mostra Frammenti a Palazzo Reale di Milano; Adelphi pubblica Arte a parte.
Nel 2022 pubblica con Adelphi Un digiunatore di Franz Kafka a cui la Galleria Consadori di Milano dedica una mostra, con tutti i disegni realizzati per il libro.