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Defr, “Tutelare l’occupazione nel comparto Cultura”

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Trasversalità delle attività e sostenibilità del patrimonio culturale, con un occhio di riguardo all’occupazione garantita dal comparto. Saranno questi i principi fondanti sui quali si baserà la programmazione 2024-2026 del Documento di economia e finanza regionale (Defr) in tema di Cultura.

A riferirlo l’assessore regionale alla cultura Vittoria Poggio nel corso della sesta commissione, presieduta da Davide Nicco. “La programmazione culturale dei prossimi anni, intesa come strumento strategico di orientamento e sviluppo socio economico, intenderà sostenere e recuperare il patrimonio culturale piemontese, con particolare attenzione al contesto occupazionale. Il tutto avverrà attraverso azioni e progetti intersettoriali tra enti gestori, biblioteche, esercenti cinema ed enti di promozione culturale”.

Per quel che riguarda la Ricerca, l’innovazione e le azioni previste nel Defr l’assessore regionale Matteo Marnati ha riferito che le politiche programmatiche saranno raggruppate in due macro aree strategiche: transizione del sistema produttivo piemontese verso un modello in grado di coniugare competitività e sostenibilità e cura del patrimonio culturale e ambientale dei territori.

Tra le tante azioni da mettere in atto entro il 2026: il sostegno alle attività di Rsi (imprenditoria socialmente responsabile) e alla valorizzazione economica dell’innovazione; supporto alle start up innovative e a spin off della ricerca; sostegno all’ecosistema dell’innovazione; sostegno all’offerta e alla domanda di servizi di trasferimento tecnologico e per l’innovazione;  rafforzamento competenze del personale occupato ed incremento delle risorse umane attraverso il ricorso a nuove figure a supporto dei progetti/processi innovazione. A queste attività sarà destinato uno stanziamento di € 2.390.725,65 per il 2024; di € 2.123.060,00 per il 2025 e di  € 2.123.060,00 per il 2026.

In tema di Cooperazione, l’assessore Maurizio Marrone ha invece confermato la volontà di dare sostegno e continuità ai progetti di cooperazione internazionale dei Comuni e di proseguire con i confronti con le autonomie locali e le organizzazioni della società civile.