Energy Community Lab Ecco le “istruzioni per l’uso”

Quadro normativo e opportunità: Confindustria Cuneo si propone come punto di riferimento per nuove Comunità Energetiche sul territorio

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Lunedì il progetto Ener­gy Community Lab (in collaborazione con Politecnico di Torino e GoCer) ha preso for­ma in Sala Michele Fer­rero, nella sede di Con­fin­dustria Cu­neo. L’idea alla ba­se è di creare un vero Centro di competenza e aggregazione per lo sviluppo delle Comunità Ener­getiche (Cer) sul territorio, a favore di imprese, pubblica am­ministrazione e associazioni. Dopo l’introduzione del di­rettore generale Giuliana Cirio, ne hanno parlato Luca Ro­­baldo (presidente Provincia di Cuneo e sindaco di Mon­dovì), Sergio Olivero (Energy Center Politecnico di Torino) e Luca Barbero (Gocer, Gruppo operativo comunità energetiche). Per IDEA è stato Andrea Corniolo (responsabile Servi­zio Energia Confindustria Cu­neo) a spiegare perché iniziative come questa possono contribuire in misura determinante a trasformare in realtà un’idea meravigliosa come quella delle Cer, applicandola anche in contesti più estesi di quanto non sia accaduto finora. «Si tratta di un potente strumento di evoluzione dei mercati energetici – ha detto Corniolo – dove la comunità usufruisce della redistribuzione del valore sul territorio con vantaggi evidenti per ambiente, economia e dal punto di vista sociale. Ora, da una prima fase sperimentale si passa a una regolamentazione con impianti da 200 kilowatt a 1 megawatt, da cabina secondaria a primaria. E si allarga il territorio. In un contesto più ampio, fin qui mancava un punto di rifornimento per le corrette informazioni sul te­ma. E allora vogliamo dare supporto agli associati con consulenze gratuite perché le Comunità Energetiche presentano indubbi vantaggi ma an­che difficoltà operative».
E se è vero che l’opportunità c’è e va colta, Energy Com­munity Lab può essere «l’agevolatore dello sviluppo delle Comunità Energetiche». Par­tendo dall’esperienza vissuta dai “progetti pilota” come quel­lo di Magliano Alpi, per non perdere il valore aggiunto. «I decreti ora usciranno e le comunità andranno a crescere – continua Corniolo – e ci sa­ranno fondi da utilizzare, sarà indispensabile essere pronti». Il contesto è cambiato, si è diffusa una maggiore consapevolezza che coincide però con guerre che mettono a repentaglio sicurezza e ap­provvigionamenti. «Non tutto il gas può essere sostituito, ma la filiera corta dell’energia rappresenta un grande aiuto». Bisogna però tenere conto che «non esiste una ricetta univoca per tutte le comunità energetiche, ma queste devono rispecchiare le caratteristiche nei singoli territori. Le prospettive sono interessanti. I produttori sono anche consumatori e quella del “prosumer” è appunto la nuova figura che metterà insieme tutti i benefici. Il cittadino può avere un ruolo attivo sul mercato. Si gioca insomma una partita importante, in un quadro re­golatore al momento non esaustivo. Ecco perché ci proponiamo come punto di riferimento. Perché questa è una partita da vincere».