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Intitolata a Michele Ferrero la sala eventi di Confindustria Cuneo

«È un riconoscimento a come la sua attività abbia influenzato positivamente il territorio permeandolo di valori»

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Una commossa e felice signora Ma­ria Franca Ferrero ha partecipato la scorsa settimana all’intitolazione ufficiale al compianto e fortemente amato signor Michele Ferrero, lungimirante imprenditore a cui è dedicata appunto, la sala più prestigiosa della sede di Con­findustria Cuneo. A fare gli onori di casa, il presidente di Confindustria Cuneo Mariano Costamagna e il direttore generale Giuliana Cirio; il past president Mauro Gola, attualmente alla guida di Camera di Commercio di Cuneo e moltissime autorità che non hanno voluto mancare alla prestigiosa cerimonia, tra i quali i vertici dell’azienda dolciaria albese presente con Bartolomeo Salomone, presidente Ferrero Spa e segretario generale della Fondazione Ferrero.
«È un riconoscimento», ha sottolinenato la signora Ferrero, dopo lo svelamento della cornice che contiene la fotografia del signor Mi­chele Ferrero, poi benedetta dal vescovo di Cuneo, monsignor Piero Delbosco, «a come l’attività di mio marito abbia influenzato positivamente il territorio permeandolo di valori che hanno accompagnato tutta la durata della sua vita, segnata da operosità, onestà, generosità e lungimiranza».
Diretto e molto personale anche il ricordo del cavaliere del lavoro Bruno Ceretto, attuale Pre­si­dente della Fondazione Ospe­dale Alba Bra Onlus di Verduno: «Michele Ferrero ha saputo trasformare la nostra provincia e motivare le sue genti. È stato un uomo visionario, appassionato, un imprenditore illuminato e devoto al lavoro. La storia della sua vita è straordinaria e per questo dovrebbe essere inserita e letta nelle scuole dai nostri nipoti, per comprenderne i suoi valori, i suoi insegnamenti che sono davvero eterni».
Al termine si è tenuta la presentazione della biografia “Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore” attraverso il dialogo tra il direttore di Confin­dustria Cuneo, Giuliana Cirio e l’autore dell’opera, Salvatore Giannella.