Sabato 21 ottobre, presso La Missione di Mondovì Piazza, sono stati consegnati i Premi Internazionali Res Publica, attribuiti a singoli e associazioni che si prodigano a favore del bene comune e del senso civico. Quattro i comparti scelti per quest’anno: “pace e solidarietà”, “giornalismo dal fronte”, “dignità delle donne”, “terra e umanità”. Per la prima sezione il premio è stato assegnato alla Comunità Sant’Egidio (Roma), nella persona del Segretario Generale Cesare Zucconi. Per la seconda sezione il riconoscimento è andato all’inviata RAI in Ucraina e Gaza, la giornalista Stefania Battistini. Il terzo premio è stato conferito all’artista afghana Shamsia Hassani. Il premio ambientale è stato riconosciuto alla fondazione tedesca Plant-for-the-Planet (Monaco), nella persona del presidente Felix Finkbeiner. I premiati hanno ricevuto di persona la scultura bronzea di Riccardo Cordero che rappresenta l’immanenza del bene comune.
“Con straordinario coraggio e talento – dichiara Antonio Maria Costa, tra gli ideatori del Premio, i premiati si prodigano per fare conoscere al pubblico gli orrori della guerra; la protezione del prossimo nell’interesse della società; la promozione dei diritti delle donne attraverso l’arte; e chi eccelle nel recupero dell’ambiente. Ammirevoli esempi di predilezione del “noi” rispetto all’”io”, e del “nostro” rispetto al “mio”.” A loro volta i premiati hanno dimostrato apprezzamento per il riconoscimento del loro sforzo.
La Comunità Sant’Egidio, movimento di ispirazione cattolica dedito pace, povertà e preghiera, è ammirevole per lo sforzo di promuovere lo sviluppo umano affinché ognuno sia libero di vivere in dignità. Al termine della premiazione, Stefano Carmenati, Amministratore, ha dichiarato che “contando su un centinaio di organizzazioni nazionali in tutti i continenti la Comunità coniuga, nell’ispirazione come nell’operato, i presupposti fondamentali del Premio: protezione del prossimo e del bene comune.”
L’artista afghana Shamsia Hassani mostra straordinaria valenza civica usando la forma di arte con maggiore impatto sul pubblico, dipinti murali. In un percorso artistico a cielo aperto, gli affreschi testimoniano i profondi convincimenti socio-culturali della premiata. Nell’accettare il premio, Shamsia ha spiegato di avere “dipinto i muri di Kabul prima, e dal 2021 quelli in altre città, come dimostrazione di impegno personale, con l’obiettivo di promuovere dignità e uguaglianza per le donne in chiave estroversa e contemporanea.”
L’inviata RAI-TG1 Stefania Battistini è stata onorata per l’impegno nella ricerca e nella diffusione della notizia – anche quando raggiungere quest’ultima è rischioso. Secondo la Battistini “il giornalismo non può limitarsi a narrare quanto testimoniato. Occorre comprendere la sofferenza della gente comune come dei militari al fronte, per recuperare il senso della vita anche quando quest’ultima è minacciata da morte e distruzioni.”
Infine, la Fondazione Plant-for-the-Planet ha vinto il premio per il talento nell’orientare l’opinione pubblica, soprattutto i giovani, attraverso un’iniziativa concreta e simbolica: piantare milioni di alberi in ogni paese, ogni anno. Al termine della cerimonia, Felix Finkbeiner, fondatore e tutt’ora promotore della fondazione, ha affermato che “gli adolescenti possono contribuire a proteggere il destino comune del pianeta e dell’umanità, proteggendo il sistema ecologico. La natura non ci appartiene: siamo suoi tutori, incaricati di tramandare il testimone ambientale da una generazione all’altra”.
La cerimonia di consegna del Premio Res Publica è stata preceduta da una esortazione del Professor Gustavo Zagrebelsky, giurista e saggista, sul tema “La giustizia, fondamenta della res publica, può esserne nemica”. L’oratore ha sottolineato in particolare “la forza che lo stato di diritto impartisce alla società, e la debolezza causata dai frequenti esempi di mala-giustizia, corruzione e influenza politica. Il rafforzamento della res publica, e il sentimento di comunità devono prevalere appunto attraverso il potenziamento del diritto, come norma e come sua amministrazione.”
All’apertura dell’evento, i partecipanti hanno apprezzato l’illustrazione da parte della restauratrice Rosa Maria Baratti Rava degli importanti lavori di recupero degli affreschi seicenteschi di Andrea Pozzo, a La Missione: esempio insigne di arte seicentesca riportata ai colori originali.
Ha chiuso l’evento la vice-Presidente del Premio Res Publica, Maura Leonti. “Nell’affresco del 1338 che abbiamo attualizzato nell’identità del Premio, Ambrogio Lorenzetti mostra i benefici della buona gestione della res publica e il vantaggio di proteggere il bene comune”, ha dichiarato Leonti. “La storia insegna che tanto maggiore è l’impegno comune, tanto meglio la società si confronta con le dislocazioni che accompagnano drammi sociali”.