Una cerimonia sobria ma partecipata, con la deposizione di un omaggio floreale al cippo, collocato vicino alla cappella di Santa Lucia, nei pressi del cimitero comunale: così Cherasco ha ricordato, a 79 anni dalla morte, per mano dei tedeschi, il martire antifascista Ottavio Ferraretto. Nato a Genova nel 1906, trasferitosi a Rapallo assieme alla famiglia in giovanissima età, durante il Ventennio fascista entrò nelle file dell’Azione cattolica. Padre di due figli, il 26 luglio 1943 partecipò a un corteo, nel centro rivierasco, per celebrare la caduta del regime di Mussolini: ricercato dai repubblichini riparò nella Città delle paci, dove trovò alloggio presso i Padri somaschi. Catturato fra il 3 e il 4 ottobre 1944 dai nazifascisti, assieme ad altri ostaggi, venne fucilato il 21 ottobre per rappresaglia, dopo la distruzione del ponte sullo Stura operata dai partigiani pochi giorni prima.
Commenta il sindaco Carlo Davico: «Ricordare la figura di Ottavio Ferraretto significa mantenere viva la memoria di quanti hanno sacrificato la loro vita per aprire la strada alla liberà democratica della quale noi tutti oggi godiamo».
Al martire antifascista, oltre al cippo, posizionato nel 2007 nei pressi della cappella di Santa Lucia, luogo dell’esecuzione, è stata intitolata una strada a Cherasco. Recentemente il nipote Paolo Alessandria ha scritto un libro per raccontare la storia del nonno; da alcuni anni, infine, la famiglia di Ferraretto ha istituito una borsa di studio consegnata agli alunni meritevoli dell’Istituto comprensivo di Cherasco.