Venerdì 27 ottobre alle 18 verrà inaugurata, presso la biblioteca civica “Anna Frank” di Borgo San Dalmazzo, la mostra documentaria su Don Francesco Giuseppe Meyranesio.
La mostra racconta la sua storia, i momenti di successo, i colpi di scena e i giudizi della scienza su questo personaggio, originario della frazione Castello di Pietraporzio e parroco di Sambuco dal 1768 al 1793.
Don Meyranesio è vissuto in questo angolo sperduto della montagna, lontano dai luoghi culturali di quel tempo e ha dedicato la sua vita, oltre che agli aspetti religiosi, anche a viaggiare, ricercare, studiare, scrivere di storia, di epigrafia e intrattenere relazioni con grandi sponenti della cultura di quel secolo.
I suoi scritti e le sue ricerche, nei secoli successivi, hanno destato commenti e interrogativi tanto che, ancora ai giorni nostri, ci si interroga se quanto da lui prodotto in lunghi anni di lavoro sia attendibile oppure invenzione.
Scrisse la vita di San Dalmazzo di Pedona: Abate dell’Abbazia di Borgo San Dalmazzo, del III secolo d.C. Ritrova i carteggi storici che gli consentono di scrivere la sua vita e il martirio, avvenuto nel 254 d.C. sul lato destro del fiume Gesso non lontano da Borgo San Dalmazzo. Si dedica a scrivere la storia della città di Pedona e la storia cronologica della città di Cuneo. Ha scritto la vita e le omelie di santi e beati, di monasteri e di chiese, ha ricercato e pubblicato epigrafi latine; la sua fama raggiunse gli alti livelli della nobiltà e del clero fino al giudizio del sommo Mommsen, il massimo esponente dell’epigrafia romana.
La mostra sarà visitabile presso la Biblioteca civica di Borgo San Dalmazzo negli orari di apertura della Biblioteca stessa fino al 16 novembre prossimo.
“Siamo lieti di ospitare e presentare a tutta la cittadinanza la mostra documentaria su questo conosciuto personaggio che è nato e per tanti anni ha vissuto e fatto ricerche in Valle Stura. – commenta l’Assessora alla cultura Michela Galvagno – Ringraziamo il curatore della mostra, il sig. Mario Bruna che, in occasione della ricorrenza dei 230 anni dalla morte ha voluto raccontare la sua storia, i momenti di successo, i colpi di scena e i giudizi della scienza. Un grazie particolare al nostro concittadino Mauro Fantino che collabora con il curatore per l’allestimento e che ci presenterà questa mostra”.