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«La prima regola: senza il galateo non c’è business»

Barbara Ronchi Della Rocca è diventata un’autorità nel campo delle buone maniere e dell’etichetta

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Nel mondo degli affari, dove com­petenza, professionalità ed efficienza sono fattori essenziali per il successo, il galateo svolge un ruolo fondamentale, per quanto spesso sottovalutato: l’etichetta del business non si limita a formule di cortesia e formalità superflue, ma riguarda l’arte di stabilire e mantenere relazioni professionali di successo, rispettando le regole non scritte dell’ambiente lavorativo. Barba­ra Ronchi Della Rocca ne ha creato un mestiere: massima esperta del settore, ha condiviso nell’ambito di un’intervista esclusiva alcuni aspetti fondamentali dell’etiquette relativa al mondo del business. «Spesso sento dire che il galateo sia un affare da signore da salotto, piuttosto che un elemento chiave in tutti i tipi di relazioni interpersonali: ritengo sia una convinzione miope, oltre che ottusa – spiega l’esperta -. In un mondo dove la comunicazione e il linguaggio non verbale sono imprescindibili, saper gestire in modo appropriato le relazioni è essenziale per il successo. Il galateo del business è uno strumento che si basa su principi di rispetto, cortesia e consapevolezza, ed è progettato per guidare le persone attraverso il complesso labirinto delle interazioni aziendali e non solo. Dal momento in cui ci si presenta a un colloquio di lavoro o a una riunione importante, fino alla gestione delle relazioni con colleghi, superiori, clienti e partner commerciali, il galateo offre un quadro chiave per navigare in modo efficace e costruttivo nel mon­do degli affari».
Uno dei punti principali delle sue lezioni è che il galateo non è unico, ma piuttosto legato a fattori culturali e geografici. «Tra i miei focus vi è quello di definire i protocolli per le missioni commerciali all’estero: ritengo indispensabile investire qualche giornata di studio prima di affrontare situazioni, relazioni lavorative e affari in un contesto completamente di­vers­o da quello a cui siamo abituati. Un’infarinatura di galateo internazionale previene brutte figure e fraintendimenti che possono avere im­patti negativi sul nostro business». Tra gli esempi riportati, il più lampante è sicuramente quello riguardante la cultura asiatica, dove una semplice stretta di mano può risultare molto inappropriata, così co­me prendere un biglietto da visita con una sola mano anziché due. O ancora, come in America dove è doveroso la­sciare una mancia dopo un business lunch mentre in Giap­pone è considerato addirittura scortese. Il rispetto delle regole del galateo locale contribuisce a creare un’immagine positiva e affidabile, un elemento fondamentale per chiunque desideri avere successo nel mondo del lavoro. La capacità di interagire con grazia, cortesia e consapevolezza può spesso fare la differenza tra un’opportunità di carriera e un’opportunità persa.
«Le buone maniere vanno ap­plicate a 360 gradi, senza lasciare nessun elemento al caso, soprattutto in ambienti lavorativi molto formali. Il dress code è uno dei primi indicatori di competenza e affidabilità. Ogni ambiente lavorativo richiede un codice di abbigliamento specifico, adattato al settore, al livello professionale e al pubblico. Secondo molti studi, quando incontriamo una persona i nostri giudizi si formano nei primi 7 se­condi, dove osserviamo innanzitutto come è vestita e come si comporta. Abbigliarsi con garbo è il modo migliore per presentarsi con autorevolezza, poi ovviamente le nostre competenze con il tempo lo dimostreranno».
Il galateo del terzo millennio abbraccia il marketing, la psicologia e la psicanalisi. È basato sulla comunicazione verbale e non verbale: esiste addirittura un’etiquette legata alle email, essendo ormai uno dei principali mezzi con cui ci si rapporta a livello lavorativo. Ge­stirle in modo appropriato è quindi fondamentale: «La corretta distribuzione delle priorità nei destinatari delle email, ad esempio, è molto importante. Il presidente di un’azienda non dovrebbe mai essere declassato a terzo nella lista dei destinatari. Questi principi si estendono anche ad altri ambiti, come la disposizione dei posti a sedere, in modo da evitare offese involontarie».
I principi del galateo non sono quindi anacronistici, ma evolvono con il tempo e in base alle situazioni per permetterci di relazionarci con gli altri nel modo più appropriato. Ognu­no di noi fa parte di una complessa rete di persone, eventi conviviali, inviti, regali. Anche alla scelta di questi ultimi è bene prestare attenzione: co­me spiega Barbara Ronchi Del­la Rocca, i presenti non devono mai risultare esagerati, per evitare di mettere a disagio i destinatari. Il regalo è una sorta di “cambiale” e corrisponde, ad eccezione di quello fatto ai bambini, a qualcosa di equivalente valore, anche se immateriale. Ovviamente an­che la puntualità non può essere in discussione: dimostra rispetto nei confronti degli altri ed evita l’arrogante im­pressione che il proprio tempo sia più importante. In conclusione, il galateo del business è un aspetto spesso trascurato, ma fondamentale in ogni settore lavorativo, dove le interazioni sociali e professionali sono frequenti e le prime im­pressioni possono fare la differenza, garantendo un solido punto di partenza per relazioni significative e durature. Il lavoro di Barbara Ronchi Della Rocca è quindi molto prezioso; grazie alla sua esperienza e competenza può offrire lezioni dal valore inestimabile, consigliando come affrontare le sfide delle interazioni professionali in modo elegante ed efficace.

Il suo tour è arrivato fino in Russia

Barbara Ronchi Della Rocca è una figura eclettica, un’autorità nel mondo del galateo, dell’etichetta e delle buone maniere. La sua esperienza e la sua dedizione al perfezionismo nelle relazioni umane, nell’organizzazione di eventi e nella comunicazione la rendono una figura rispettata in Italia e non solo. Dopo la laurea in lettere, conseguita con il massimo dei voti, ha intrapreso un percorso che l’ha portata in giro per il mondo per condividere le sue conoscenze. Tra le altre cose, è consulente di cerimoniale e protocollo per svariate aziende, collabora con le associazioni industriali italiane ed è un riferimento per molte università. Ha collaborato con Sergio Pi­scitello, già capo del Cerimoniale al Quirinale. Contribuisce alla formazione di professionisti e dirigenti di aziende internazionali, e il suo tour di conferenze sulla storia della cultura italiana delle buone maniere è arrivato fino in Russia. Ha svolto il ruolo di inviata speciale e commentatrice degli eventi legati alle Case Reali. Si aggiungono svariate pubblicazioni riguardanti i diversi ambiti di applicazione dell’etiquette.

Articolo a cura di Matilde Benedetta Botto

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