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Il nobel Parisi apre la stagione del “laboratorio”

Sabato il primo incontro a Fontanafredda. Dopo il fisico, attesi De Luca, Cazzullo e l’ex calciatore Altafini. Poi gli altri ospiti

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Sarà il premio No­bel per la Fisica, il professor Giorgio Parisi, a inaugurare la nuova stagione del Labo­ratorio di Resistenza della Fondazione E. di Mirafiore, questo sabato 4 novembre alle 18.30. Il fisico e accademico terrà una lezione dal titolo “Gradini che non finiscono mai. Vita quotidiana di un Premio Nobel”.
Parisi è specializzato in fisica teorica, soprattutto nel campo della fisica statistica e in teoria dei campi. I suoi studi gli sono valsi riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Premio Wolf per la Fisica per le sue «scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi»; e il Premio Nobel per la Fisica «per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria». È anche autore, insieme con lo scrittore Piergiorgio Paterlini, del libro “Gradini che non finiscono mai. Vita quotidiana di un Premio Nobel” da cui prende spunto la lezione che terrà in Fondazione al motto di «non basta che venga il risultato, io voglio capire il perché».
Una lezione svela il retroscena della scienza, che rivela l’uomo che abita lo scienziato. Cosa fa nella vita un fisico teorico che arriva per primo a scoperte fondamentali fino a vincere il Premio Nobel? Giorgio Parisi ha seguito la sua passione per i numeri fin da piccolo, un talento alimentato da grandi maestri all’università e cresciuto in un confronto costante con la comunità scientifica internazionale.
Giunto alla sua 13esima edizione, Il Laboratorio di Re­sistenza Permanente della Fondazione E. di Mirafiore è stato presentato venerdì 20 ottobre nel teatro di Ser­ralunga d’Alba da Oscar e Paola Farinetti.
Dal 4 novembre al 25 aprile la Fondazione ospiterà incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di approfondimento culturale, indagando i cambiamenti, le energie e le speranze della società di oggi. Si alterneranno sul palco grandi nomi della letteratura, dello spettacolo, del giornalismo, dello sport e della politica per confrontarsi con quella che, ormai, è una vera e propria comunità che riflette intorno ai valori fondamentali per migliorare il presente.
Quest’anno, però, c’è una novità. «Se l’anno scorso abbiamo realizzato, con Matteo Saudino, un intenso focus sulla filosofia, quest’anno abbiamo deciso di aprire una finestra sulle urgenze della contemporaneità – spiega Paola Farinetti -. Quattro incontri, inseriti all’interno del Laboratorio di Resistenza, ma bene individuati, che saranno dedicati all’approfondimento di temi di imprescindibile attualità ed urgenza».
Questo filone porrà dunque l’accento su quattro argomenti molto dibattuti e divisivi che dominano quotidianamente la scena politica e l’opinione pubblica. A Carlo Petrini è stato affidato il tema del cambiamento climatico; Federico Rampini, giornalista e scrittore, parlerà della guerra, al sociologo Stefano Allievi il compito di indagare il tema dell’immigrazione e infine sarà centrale il tema attualissimo dell’intelligenza artificiale e delle sue molte implicazioni etiche e sul nostro futuro.
Dopo Parisi, a seguire (sabato 11 novembre), il teatro ospiterà Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania dal 2015. Venerdì 17 novembre sarà la volta del giornalista albese Aldo Cazzullo, vicedirettore del Corriere della Sera, che tutti gli anni presenta al pubblico della Fondazione la sua ultima fatica letteraria. Quest’anno, il suo libro pubblicato da HarperCollins, racconta la fondazione di Roma, dal mito letterario di Enea a quello di Romolo. La lezione di Cazzullo sarà introdotta da una breve esibizione del Coro gregoriano Haec Dies diretto da Ezio Aimasso, dottore in Canto Gregoriano presso il Pontificio Istituto di musica sacra di Roma.
Sabato 25 novembre sarà la volta di un mito del calcio: l’ex calciatore brasiliano, naturalizzato italiano, Josè Altafini che alla Fondazione racconterà, con l’ironia e la verve che lo contraddistinguono, il suo percorso nel mondo del calcio e dello spettacolo. A dicembre ecco Annalena Benini, neo-direttrice del Salone In­ternazionale del libro di Torino. Si parlerà di musica e di cinema con Stefano Senardi che sarà ospite venerdì 8 dicembre accompagnato dal cantautore tarantino Antonio Diodato e dal produttore cinematografico, fondatore della casa di produzione Fandango, Domenico Procacci. La settimana successiva arriva Mi­chelangelo Pistoletto, animatore e protagonista della corrente dell’arte povera e fresco novantenne. Il 16 dicembre sarà la volta di Paolo Ruffini. La prima parte del programma si chiuderà con l’immancabile appuntamento natalizio che quest’anno vedrà come ospite la nota scrittrice torinese Enrica Tesio con la lectio “Cosa ne faremo di tutti questi errori?” che prende spunto dal suo ultimo romanzo, appena uscito, “I sorrisi non fanno rumore” che ha al centro proprio una vicenda natalizia.
E nel 2024 tanti altri ospiti di cui vi diamo un’anticipazione. Lo psicoanalista Massimo Re­calcati con una lezione dal titolo “L’estinzione del senso della Legge”; il comico e cabarettista Leonardo Manera con una lezione dal titolo “In­visibili metamorfosi (come cambiare rimanendo sé stessi)”; Giorgio Calabrese che per gli italiani è il dietologo per eccellenza; il giornalista e conduttore radiotelevisivo Gior­gio Zanchini e la sua lectio dal titolo “Tra algoritmi, post verità e polarizzazione: l’informazione in bilico”; spazio anche al giornalista Emilio Targia e a Giuseppe Ganelli, il più grande collezionista al mondo di memorabilia di “Happy Days”; infine la scrittrice Chiara Gamberale, che si concentrerà sul tema a lei caro della “Educazione sentimentale”.