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L’opinione di Angelina Jolie

«L’umanità chiede un cessate il fuoco immediato: le vite dei palestinesi e degli israeliani, come quelle di tutte le persone, contano allo stesso modo»

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IL FATTO
Il mondo si divide davanti al conflitto che ormai da quasi un mese in Medioriente contrappone violentemente Israele e Hamas con una lunga scia di sangue

Ha usato parole nette, nel suo post su Instagram, Angelina Jolie: «L’umanità richiede un cessate il fuoco immediato. Le vite dei palestinesi e degli israeliani, e le vite di tutte le persone, contano allo stesso modo». L’attrice ha così condiviso la preoccupazione per il conflitto in Medio Oriente tra Israele e Hamas, ovvero per la guerra scoppiata in seguito agli attacchi terroristici scagliati dall’organizzazione palestinese il 7 ottobre, che hanno provocato migliaia di morti e il rapimento di numerosi ostaggi.
«Come milioni di persone in tutto il mondo – ha detto l’attrice premio Oscar -, ho trascorso le ultime settimane in preda al malessere e alla rabbia per l’attacco terroristico in Israele, per la morte di così tanti civili innocenti, e mi sono chiesta quale fosse il modo migliore per aiutare. Anch’io sto pregando per il ritorno immediato e sicuro di tutti gli ostaggi e per le famiglie che portano il dolore inimmaginabile dell’assassinio di una persona cara. Soprattutto per i bambini uccisi e per i tanti bambini rimasti orfani».
Jolie ha perfettamente interpretato il pensiero di tutti davanti alle immagini strazianti e atroci che hanno mostrato piccoli innocenti, vittime di violenze ingiustificabili. Ha quindi aggiunto una considerazione importante: «Quello che è accaduto in Israele è un atto di terrore. Ma questo non può giustificare le vite innocenti perse nel bombardare una popolazione civile a Gaza che non ha un posto dove andare, non ha accesso a cibo o acqua, non ha possibilità di evacuazione e non ha nemmeno il diritto umano fondamentale di attraversare un confine per cercare rifugio». Il tema è molto dibattuto: Hamas è un’organizzazione criminale che spesso sfrutta la stessa Palestina per portare avanti la sua missione di devastazione e odio. Ma al tempo stesso, anche in Israele, le voci dissonanti rispetto alla politica del premier Benjamin Netanyahu cominciano a farsi sentire. Mille facce di un problema che ha orgini lontane.
Angelina Jolie non è nuova a manifestare la sua sensibilità per le questioni umanitarie. Del resto, per vent’anni Jolie ha lavorato con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dove ha organizzato campagne a sostegno delle persone sfollate di tutto il mondo. Entrata nell’organizzazione nel 2001 come ambasciatrice delle Nazioni Unite e nominata inviata speciale nel 2012, l’attrice lo scorso anno ha annunciato le proprie dimissioni allo scopo di affrontare una più ampia categoria di questioni umanitarie. Forte della propria esperienza, l’attrice ha spiegato: «La mia attenzione è rivolta alle persone sfollate a causa della violenza in qualsiasi contesto. Gaza ha una popolazione di oltre 2 milioni di persone (metà delle quali bambini), che hanno vissuto sotto un duro blocco per quasi due decenni, oltre a tanti anni di sfollamento e di apolidia». Si deve trovare una soluzione.

BaNNER
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