Marello sulla Ddl su formazione professionale e lavoro: «Legge importante, seppur con pregi e difetti: il “terzo settore” resti il fulcro del sistema formativo»

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È stato discusso e in parte votato a maggioranza (59 articoli su 65) nella seduta consiliare di ieri (e in quella precedente del 31 ottobre) il Ddl 218 “Sistema integrato delle politiche e dei servizi per l’orientamento permanente, la formazione professionale e il lavoro”.

Il Consigliere PD Maurizio Marello è intervenuto in Aula nella discussione generale, definendolo uno dei provvedimenti più importanti votati in questa legislatura: «Si tratta di una legge di semplificazione e riordino su una materia fondamentale di competenza della Regione come la Formazione Professionale. Quella semplificazione tanto citata da questa giunta, ma poco sostenuta nei fatti con tante leggi bandiera, leggine senza ampio respiro e senza occhio di riguardo a situazioni concrete», ha detto.

«Questa Ddl mette ordine, abrogando di fatto 11 leggi su temi di lavoro e formazione», ha spiegato Marello, «Avevo qualche preoccupazione poiché questa Giunta ha spesso mostrato riferimenti al modello lombardo ed ero preoccupato lo seguisse anche su questo tema, mentre devo dare atto che si è mantenuto il riferimento al “modello formativo piemontese” che ha radici storiche, sociali e culturali profonde». «Un modello, questo, che ha mantenuto e garantito, rispetto ad altre regioni, un servizio competitivo e che ha come protagonista le agenzie formative no profit del “terzo settore”, consentendo a giovani e adulti di iniziare percorsi di qualifica e riqualificazione professionale importantissimi». Due sono le criticità del provvedimento messe in luce da Marello: «In primis l’apertura al mondo del “privato business “che dipenderà da come sarà gestita in riferimento in particolare ai criteri di accreditamento. Il secondo “minus” è che mi sarei atteso, da una legge che arriva in ritardo, un maggiore slancio innovativo che non ho visto sulle politiche formative e del lavoro».