C’è anche l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle tra le 13 strutture premiate a livello nazionale che si sono distinte per l’approccio all’avanguardia e interdisciplinare nella gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento per il tumore della prostata
Sono circa 564.000 gli italiani con pregressa diagnosi di tumore della prostata, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile, che rappresenta oltre 19,8 per cento di tutti i tumori diagnosticati negli uomini, tanto che solo nel 2022 sono stati diagnosticati 40.500 nuovi casi.
Le stime indicano che una gran parte dei pazienti che ha subito un intervento chirurgico radicale, come la prostatectomia per l’asportazione del tumore, sviluppa problemi funzionali di incontinenza urinaria e disfunzione erettile. Si tratta di condizioni che non solo spesso sono resistenti alle terapie farmacologiche, ma che comportano anche un impatto devastante in termini personali e sociali, segnando spesso l’inizio di un difficile percorso.
E’ quindi importante promuovere la condivisione di buone pratiche cliniche e informare l’utenza delle realtà ospedaliere con migliore competenza e sensibilità nella gestione di queste problematiche.
Dai dati pubblicati da Agenas emerge che al S. Croce sono stati eseguiti nel 2022 156 interventi di prostatectomia radicale (ricoverati residenti in Piemonte, 95 a Cuneo, 60,9%), tutti con tecnica robotica. “Nonostante l’utilizzo del robot – spiega il direttore della struttura complessa di Urologia Ivano Morra – i due problemi principali sono l’incontinenza e la disfunzione erettile, motivo per cui è stato creato l’ambulatorio salute uomo dove sono seguiti i pazienti con tumore di prostata sotto ogni punto di vista sia oncologico che andrologico che funzionale. La peculiarità di questo ambulatorio ha portato all’assegnazione del riconoscimento da parte della Fondazione Onda”.
Solo 5 strutture hanno avuto questo riconoscimento sia per il trattamento dell’incontinenza sia della disfunzione erettile.