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La Principessina dolce

Leonor di Borbone è l’erede designata al Regno di Spagna: fascinosa e riservata, ispira fiducia e rafforza l’immagine della monarchia

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Leonor è una principessa. Graziosa e gentile. Abita in un castello. Ha classe ed eleganza. Non sono fiabe, però. Nessuna zucca che si tramuti in carrozza. Né boschi incantati, casette di marzapane, topolini cocchieri o fatine buone. C’è un regno vero. E una diciottenne destinata alla storia: non avendo un fratello maschio – la legge semi-salica, prevista dalla costituzione, lo privilegerebbe nella linea di successione a prescindere dall’età – è erede al trono di Spagna: diventerà la prima regina regnante dai tempi di Isabella II, che indossò la corona dal 1833 al 1868, e seconda in assoluto della monarchia spagnola. Dal 1474 al 1504, c’era stata Isabella I di Castiglia, detta la Cattolica.
La legittimazione è diventata ufficiale il 31 ottobre, quando la Principessa della Asturie – questo l’attuale titolo di Leonor de Todos los Santos de Borbon y Ortiz -, nel giorno del diciottesimo compleanno, ha giurato sulla Costituzione davanti alle due Camere e alle massime autorità: ora potrà succedere costituzionalmente al papà Felipe VI alla guida dello Stato e delle Forze Armate.
Inutile dire che la Monarchia divide anche in Spagna, ma la figura di Leonor piace, trasmette dolcezza e ispira fiducia, ed è importante perché promette di completare il percorso paterno nel ripristinare la reputazione della corona graffiata dai guai giudiziari e dagli scandali che hanno travolto nonno Juan Carlos, costretto ad abdicare nel 2014 e andare in esilio negli Emirati Arabi sei anni dopo.
Di Leonor, così perfetta da alimentare negli immancabili dietrologi il sospetto di un’immagine costruita, colpiscono il candore e la semplicità, la serenità con cui accetta responsabilità enormi, il sorriso con cui affronta una formazione impegnativa che cancella tante spontaneità adolescenziali: il giorno del giuramento l’abbiamo scoperta tutti, ma in tanti s’erano già innamorati dei suoi modi, erano rimasti abbagliati dal suo fascino, attraverso i primi impegni e discorsi pubblici accanto ai genitori. Ha frequentato scuole esclusive – la Santa María de los Rosales ad Aravaca e l’Uwc Atlantic College in Galles dove ha acquisito il baccellierato internazionale -, parla fluentemente spagnolo, inglese e francese e sta studiando catalano, arabo e cinese mandarino, sta completando il primo anno all’Accademia militare di Saragozza dell’esercito, dove utilizza solo il cognome dei genitori: Borbone, di papà, e Ortiz, di mamma Letizia. Si sa che pratica diversi sport, adora la danza classica ed è appassionata di cucina, che è riservata e affettuosa, che non ha problemi ad accettare il protocollo – niente social, per esempio, anche per proteggersi da curiosità famelica – ma è felice quando rari ritagli di anonimato le permettono di vivere come una ragazza qualsiasi. «D’ora in poi le tue azioni saranno guidate da dignità ed esemplarità, onestà e integrità, dalla capacità di rinuncia e sacrificio e dalla dedizione senza riserve per il tuo Paese e il tuo popolo» le disse papà quando aveva solo tredici anni, consegnandole il collare appartenuto al bisnonno don Giovanni, pretendente all’estinto trono di Spagna durante la dittatura franchista.