Sabato 18 novembre, al Teatro Comunale di Monforte d’Alba, l’evento che chiude le celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Mario Lattes
Volge al termine il calendario di eventi organizzati dalla Fondazione Bottari Lattes nell’anno del centenario della nascita di Mario Lattes, che attraverso due mostre, una pubblicazione e vari incontri ha evidenziato quali e quante fossero le diverse anime dell’artista torinese, che nel corso della sua vita si dedicò all’arte, all’editoria e alla letteratura.
Sabato 18 novembre alle ore 17.30, al Teatro Comunale di Monforte d’Alba (via della Chiesa, 3), è in programma l’appuntamento conclusivo di questo anno di celebrazioni: con il professor Valter Boggione a coordinare gli interventi della professoressa di Letteratura Italiana all’Università di Torino Mariarosa Masoero e del professor Vincenzo Gatti, storico curatore delle mostre realizzate dalla Fondazione Bottari Lattes, il pubblico potrà conoscere meglio la figura di Lattes in quanto scrittore e pittore. L’ingresso all’incontro è libero fino a esaurimento posti.
Il docufilm
L’evento costituisce anche l’occasione per proiettare per la prima volta in pubblico il docufilm Lavorare non è esatto, realizzato da Federico e Claudio Strinati, in cui si raccontano le ramificazioni della personalità di Mario Lattes artista e politico, immerso in una dimensione poetica e introspettiva altrettanto forte rispetto a quella pubblica dell’editore, dell’organizzatore culturale, dell’autore di quadri e incisioni. L’opera, impreziosita dalle interviste degli studiosi della sua produzione e di chi lo ha conosciuto, è stata proposta già la scorsa primavera, nell’ambito della mostra alla Reggia di Venaria Mario Lattes. Teatri della memoria.
I mondi di Mario Lattes #2
È attualmente in corso nella sede della Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba, la mostra I mondi di Mario Lattes #2, che presenta in totale oltre quaranta opere realizzate dall’autore, alcune delle quali recenti acquisizioni e raramente esposte in pubblico. La mostra è visitabile fino al 3 dicembre 2023 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, e sabato e domenica dalle 11 alle 16,30. Ingresso gratuito.
In seguito al notevole ampliamento del fondo della Pinacoteca Mario Lattes, voluto dalla presidente dalla Fondazione Caterina Bottari Lattes, all’interno dell’esposizione molte opere che erano state precedentemente separate per vicende collezionistiche vengono ora riunite e poste in dialogo con quelle già presenti. I dipinti in mostra, datati tra gli anni ’50 e i primi anni ’90, coprono cronologicamente l’intera attività artistica di Lattes, che espose i suoi lavori a Roma, Milano, Bologna e naturalmente Torino, sua città d’origine.
La mostra è accompagnata da un testo critico del curatore, Vincenzo Gatti: “Molti sono i mondi di Mario Lattes, e misteriosi”, scrive. “Con disincantata franchezza si muove tra diverse dimensioni, com’è ovvio per un intellettuale dalla sensibilità fittamente diramata tra parola e immagine, e giustamente insofferente a stringere l’attitudine creativa in schemi artificiosi e convenzionali categorie. Meglio affidarsi, per le immagini, a una singolare e personalissima interpretazione, intrisa di umori visionari (le suggestioni simboliste e surrealiste affiorano, ma quasi velate da una sottile ironia) in un contesto tutto mentale dove la stessa tecnica esecutiva, costantemente inventata e stravolta con indifferenza accostando materiali e procedimenti eterodossi, contribuisce a evocare, piuttosto che a svelare.
Le marionette, i teatrini che potrebbero alludere a nostalgiche malinconie di una rimpianta infanzia, a ben vedere dimostrano un risvolto beffardamente doloroso: «i ricordi sono cicatrici di memoria», scriveva l’artista. Infatti, anche i soggetti apparentemente più innocenti non sono mai rassicuranti: l’accesso ai mondi di Lattes è insidioso. Occorre adeguarsi alle sue luci e alle sue ombre, intuire l’indefinito pur sapendo che esiste un lato oscuro che non potrà disvelarsi.
Le teste, gli idoli, i manichini sono icone di un’individualità attonita, consapevoli delle inquietudini che da sempre pervadono l’animo umano. La complessa trama pittorica che mostra e nasconde, che lamenta e afferma, indica strade segnate dalla conoscenza del dubbio e l’artista, indifferente alla prassi, manipola materie grafiche e pittoriche per giungere a una vertiginosa discesa nelle profondità dove le forme affondano e riemergono mutate.
L’artista-profeta ci indica così un percorso e c’invita a riconoscere i nostri fantasmi per esorcizzarli attraverso la fatica di vivere e guadagnare la nostra esistenza giorno per giorno. I suoi fantasmi già li aveva vinti, liberandoli nelle illusioni e nei sogni che sempre l’opera d’arte conserva in sé”.
Tutti gli eventi che fanno parte delle celebrazioni per il centenario della nascita di Mario Lattes sono realizzati dalla Fondazione Bottari Lattes, con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura, di Regione Piemonte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, il patrocinio di Confindustria Cuneo e dell’Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo, e il patrocinio e il contributo della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e del Comune di Monforte d’Alba.