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Nuovo video di Giovanni Bianco dedicato a Battistino Ramero

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Il ricercatore bovesano Giovanni Bianco ha dedicato nuovo video a grande bovesano Battistino Ramero (1914-1982), fotografo, che sarà presentato venerdì 17, alle 21, all’Auditorium Borelli cittadino e sabato 18, alle 16, al «Ristorante da Toju», in frazione Castellar, Valle Colla, sempre ad ingresso libero. Si tratta della solita attenta opera, fatta di tredici testimonianze, raccolte tra giugno ed ottobre 2023, per una lunghezza di centocinque minuti.
Come sempre l’autore anticipa dettagliata sintesi
«Gino Ramero, classe 1942, figlio: all’interno della sua azienda sviluppo e stampa ne ricorda la nascita nel 1975, costruita insieme a papà su terreno acquistato dall’amico Bertu Capel. Le difficoltà di oggi in un settore in grande trasformazione, sviluppiamo i grandi formati che da casa non sono possibili. Ricorda il negozio di papà in Corso Trieste nella casa poi bruciata dai nazifascisti con tutti i documenti e le foto, “l’ha brusà tut” (“è bruciato tutto”). Il periodo trascorso a Roaschia con la locale banda partigiana (foto purtroppo andate perdute), il successivo trasferimento in Argentina fino al 1953, il ritorno a Borgo e Boves, la continuazione dell’attività e soprattutto la grande passione per la fotografia, come dimostrano i circa 250 scatti inseriti nel video (archivio di famiglia).
Passione portata avanti con l’amico geometra Dante Pellegrino, culminata con la documentazione storica della discesa delle “truse” filmate in Bisalta e raccontate in un mio video del 2015, parzialmente riportato.
Carlo Dutto, classe 1945, di Fontanelle, filmato nel 2015 ricorda di aver acquistato da Ramero la stessa cinepresa.
Franca Ramero, classe 1928, sorella di Battistino, racconta la sua attività nella tabaccheria in Piazza Italia, già di mamma Celestina che aveva regalato al figlio la bici da corsa con la quale era andato più volte a Torino per cercare di realizzare il suo sogno di fotografo. Ricorda il carattere forte del fratello e soprattutto il grande talento artistico.
Italo Giubergia, classe 1938, amico di famiglia, filmato alla baita del Tus, ricorda il matrimonio dei genitori, avvenuto nello stesso giorno dei Ramero e il 25°anniversario insieme testimoniato da una foto. Racconta le feste del rododendro alla conca delle Crocette dove Battistino spesso era presente con la sua fotografica; “enlura a la stagiun l’era tut rus, adess iè pi ‘n rododendro!” (“allora in quella stagione era tutto rosso, adesso c’è più un rododendro!”). Questo e altri avvenimenti sono testimoniati da spezzoni di filmati storici di amatori bovesani, montati da Sandro Gastinelli per l’importante progetto della Banca di Boves. Molto interessante la testimonianza di Italo sulla caduta in Bisalta dell’aereo tedesco e il suo ruolo di fotografo su incarico e fotografica di Battistino.
Graziana Pellegrino, classe 1940, di Sasn Giacomo, con il figlio Stefano Pellegrino, classe 1961, ricordano il marito/padre Matè ‘d Leretta, indomabile muntagnin, ferito durante la discesa delle “truse” (slitte) di fieno, portato a valle su una di queste, come testimoniato da foto e riprese storiche di Ramero e Dante. La testimonianza di Stefano è stata registrata ai Ronchi di San Giacomo, (angolo di rara bellezza) dove da trenta anni sale in alpeggio con le sue vacche, salvaguardandone così il valore naturalistico e paesaggistico.
Moreno Giordano, classe 1974, figlio di Adriano, successivo titolare fino alla morte nel 2014, del negozio di Ramero in Corso Trieste. “Abitavamo nell’alloggio dei Ramero sopra il negozio, con loro abbiamo sempre avuto un grande legame; ero piccolo, mi dava sempre un buffetto sui capelli”.
Muzio Cerutti, classe 1959, corridore della squadra EsseBi Ramero, fondata nei primi anni 70 con quella toscana; eravamo in 6 corridori, Batt. ha impegnato cifre consistenti ma “penso che come noi sia stato soddisfatto” All’inaugurazione ha offerto un gran pranzo al Rododendro di Valter, corridori, tecnici anche toscani con famiglie, purtroppo senza foto.
Momento del Clip. “La Rumorosa”, Banda Musicale bovesana “Silvio Pellico”, in Piazza Italia a San Bartolomeo.
Gianmario, Gian, Cerato, classe 1958, da bambino alle elementari ha partecipato ad un concorso proposto da Ramero alla scuola. Suo dipendente per cinque anni ha maturato la scelta di vita grazie al suo costante insegnamento, “lui ha visto in me cose di cui non mi ero accorto; da Maestro, mi ha sempre seguito anche quando ho aperto il primo studio a Fontanelle”, diventando “GianFoto”.
Giovanni Pellegrino, classe 1955, operaio della Milardi ma muntagnin da sempre, cura il ciabot di Vallone Francia a Tet Cuietta dove molto spesso passava Battistino che chiacchierava volentieri con papà quasi coetaneo; “mi ascoltava e fotografava volentieri quando suonavo la fisa”. ha comprato In seguito una baita vicina, si fermava anche di più e mi incoraggiava, “parlava ‘d boves” .
Si inserisce Clip “Bisalta trail”.
Clara Martini, classe 1962, figlia di Mario, amministratore, storico, scrittore, anche di un libro di racconti dedicati a gente di Boves, “Ciaciarade”, tra cui uno dedicato a Ramero, magistralmente letto e commentato da Clara alla “vigna” di San Pietro.
Trova spazio clip del “Concerto Ronzante” nel cortile della Filanda Favole
Maurizio Soffietti, classe 1940, amico e collaboratore della squadra EsseBi, membro del Direttivo, ricorda una cena al Trieste con i soci toscani che venivano volentieri a Boves propria per la sua ottima cucina. “Battistino era un bravo cuoco, mi invitava spesso a casa sua per le lumache, una vera delizia”.E’ mancato troppo presto, a novembre 1982, aveva sessantotto anni appena.
Oltre le clip specifiche, sono filmate escursioni di contesto in Boves e Valle Colla
Solo grazie alla collaborazione di tanti ho potuto realizzare questo lavoro, in particolare di Ermanno Quaglia che mi ha fornito un numero della rivista borgarina “Marittime” diretta da Mauro Fantino, che nel 2016 pubblica un articolo dedicato a Battistino “fotografo della Liberazione a Borgo San Dalmazzo” di cui registro alcuni stralci al Santuario di Monserrato. Fantino descrive il passaggio nel 1949 del negozio di Battistino a Borgo, ai due fratelli Bono. Cerco, trovo e salvo la testimonianza di  Aldo Bono, classe 1930, ricorda il fratello Franco apprendista fotografo da Giorgis e poi Scoffone a Cuneo, tracciato dalla Associazione fotografia storica Torino; l’acquisto insieme del negozio di Battisitno portato avanti fino al 2016, purtroppo senza foto d’epoca. “Battistino era un bravo fotografo, una persona cordiale e generosa”.
Angelo Dutto, classe 1923, di Fontanelle, cent’anni appena compiuti, partigiano a Roaschia, come da mio filmato del 2015 sui Partigiani di Boves, testimonia la presenza di Battistino a Roaschia e la sua precisa volontà di documentare gli avvenimenti storici; purtroppo le relative foto sono andate perse. Recuperate invece da “Marittime” quelle relative alla Liberazione di Borgo.
Il video si conclude con un’ulteriore serie di scatti (da negativi conservati dal figlio Gino) e la proposta di creare a Boves una esposizione permanente delle fotografie di Battistino Ramero».