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Domeni Quirico al Rotary ha parlato del «Gran disordine mondiale» e dei suoi possibili sviluppi

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Le tragiche vicende dell’attualità internazionale hanno richiamato al Rotary astigiano Do-menico Quirico, capo servizio esteri del quotidiano “La Stampa”, che nello scorso mese di maggio era già stato ospite di un interclub tra i Rotary di Asti e Alessandria in cui aveva trattato il tema del “Nuovo grande gioco del Medio Oriente”, profetizzando il riacutizzarsi dell’estremismo terroristico islamico.
Questa volta Quirico, ospite venerdì scorso di una serata conviviale svoltasi al ristorante La Fertè, ha invece affrontato il tema del “Grande Disordine Mondiale”, conseguente all’indeboli-mento dell’Ordine Americano, che ha dominato il mondo – ha detto – dalla caduta del Muro di Ber-lino fino al primo decennio del nuovo millennio.
Il disordine – ha sostenuto il relatore – sembra accelerare sempre più i suoi passaggi verso un futuro che non si preannuncia per nulla roseo. Dal progressivo disimpegno degli USA, sfociato nell’agosto 2021 nell’abbandono dell’Afghanistan, alla guerra della Russia all’Ucraina, dalla cacciata dei soldati di Macron dalle ex colonie francesi alla fulminea azione dell’Azerbaigian contro il Na-gorno-Karabakh sotto gli occhi soddisfatti di Putin, fino all’attacco terroristico di Hamas a Israele il 7 ottobre scorso e alla conseguente nuova guerra mediorientale, il mondo – ha affermato Quirico – sta andando rapidamente verso nuovi equilibri che vedono l’Occidente in forte difficoltà. E mentre Israele – ha proseguito – per la prima volta dal 1948 rischia davvero di scomparire, è lecito chiedersi se la prossima tappa del Grande Disordine sarà Taiwan, com’è probabile.
Per cercare di rimettere ordine nel mondo – ha osservato Quirico – ci vorrebbe una nuova Yalta, come nel 1945, tra i tre attuali Grandi – vale a dire USA, Cina e Russia – ma la prospettiva appare improbabile. Purtroppo – ha sottolineato il giornalista – l’Europa sullo scacchiere mondiale non ha alcun peso, per via delle sue divisioni, e questo ci condanna a subire le decisioni degli altri, pur essendo una potenza economica.
A chi gli ha chiesto se ci possa essere una via d’uscita per l’eterno conflitto israelo-palestinese, Quirico ha risposto: “l’unico modo per uscirne è abbandonare i discorsi al passato e declinare i di-scorsi al futuro”.
Seguìto con grande interesse dai numerosi presenti, al termine della sua relazione Domenico Quirico è stato omaggiato dal presidente del Rotary, Maurizio Mela, con alcuni libri ed il guidoncino del club.

BaNNER
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