Mercato della frutta, Coldiretti cuneo: tempi certi e prezzi equi, avanti con i contratti scritti

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Su pressione di Coldiretti Cuneo, alcuni operatori del mercato hanno stipulato contratti scritti che indicano tempi precisi per acconti e saldi e una comunicazione tempestiva della qualità commerciale delle singole partite. Lo rende noto la Coldiretti evidenziando come in tutti questi casi gli acquirenti hanno comunicato tempestivamente la qualità delle partite, già il giorno successivo al conferimento della merce, e hanno pagato gli acconti pattuiti nelle date prestabilite.

Le aziende frutticole interessate hanno così ricevuto, molto in anticipo rispetto alla media degli ultimi anni, una prima tranche dei pagamenti per le pesche, le pere e le mele precoci; inoltre, trattandosi di una percentuale delle liquidazioni finali, è facile conoscere con un buon grado di anticipo e di attendibilità, quella che sarà la remunerazione complessiva.

“L’auspicio – evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – è che esempi come questi, da casi isolati quali sono oggi, diventino normalità diffusa nel distretto frutticolo cuneese per soppiantare il malcostume secondo il quale, sfruttando l’istituto del conferimento, non venivano comunicati tempestivamente la qualità del prodotto conferito e i produttori non avevano alcuna indicazione su prezzi e tempistiche di pagamento. Tale situazione negli ultimi anni ha messo in profonda difficoltà i produttori ritardando in maniera insostenibile le liquidazioni e riducendo ai minimi termini la loro remunerazione, spesso insufficiente a coprire persino i costi di produzione”.

Le aziende frutticole cuneesi subiscono da ormai troppo tempo la poca trasparenza della filiera distributiva e i ritardi nei pagamenti – spiega Coldiretti Cuneo – che negli ultimi anni, con le dovute differenze tra le diverse strutture commerciali, sono stati ulteriormente dilazionati creando gravi problemi al bilancio dei produttori e, a cascata, all’intero indotto.

A rischio è la tenuta di un comparto cruciale per l’agroalimentare cuneese, fatto di 4.500 imprese che – ricorda la Coldiretti – producono principalmente mele, pesche, kiwi, pere e susine, generando un fatturato potenziale di oltre 260 milioni di euro senza contare l’indotto.

“Com’è possibile – denuncia il Presidente Nada – che i produttori non vedano liquidate entro la fine dell’anno le pesche che hanno prodotto a luglio e agosto, vendute al massimo entro settembre? Com’è possibile che in molti casi non ricevano nemmeno degli acconti? Discorso analogo per le ciliegie e i mirtilli raccolti a giugno, per i quali le liquidazioni non risultano ancora pervenute. E, ancora, com’è possibile che i produttori vengano a conoscenza della qualità commerciale delle loro partite di frutta soltanto molti mesi dopo la fine delle vendite? Il fatto che alcuni operatori del settore per la prima volta a novembre liquidino i primi acconti, dando un’indicazione precisa sul valore al quale si attesterà il prezzo finale, certifica che questa pratica commerciale è assolutamente possibile e che chi oggi continua ad utilizzare in modo improprio l’istituto della cooperativa, adducendo motivazioni via via differenti, sta solamente facendo il furbo sulle spalle dei produttori”.

“Torniamo a chiedere che tutti i frutticoltori cuneesi siano remunerati in maniera equa e tempestiva, anziché incassare le briciole a molti mesi di distanza dalla campagna produttiva, pagando le inefficienze e gli errori di chi sta a valle della filiera. Se ne nel 2022 i frutticoltori hanno pagato, tra le altre cose, il balzo dei costi energetici che hanno inciso sui costi di condizionamento dei magazzini, ora che il problema è largamente rientrato ci aspettiamo un abbassamento considerevole dei costi addebitati ai produttori. È sotto gli occhi di tutti, e le prime liquidazioni lo dimostrano, quanto siano scesi i costi di gas ed elettricità rispetto allo scorso anno” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.