«Asti-Cuneo: tra un anno sarà realtà»

Aperto il cantiere per l’ultimo lotto tra Verduno e Cherasco. Alberto Cirio: «In più opere accessorie da 42 milioni»

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Ruspe di nuovo in azione lungo il trac­­ciato del­l’au­to­stra­da Asti-Cu­neo. Nei giorni scorsi, è infatti arrivato da Roma il via libera a procedere con l’ultimo lotto della tanto attesa infrastruttura: circa cinque chilometri, da Verduno a Che­ra­sco. Il presidente della Re­gione Pie­monte, Alberto Ci­rio, ha fatto il punto in una conferenza stampa indetta proprio a ridosso del cantiere. Eravamo presenti anche noi di IDEA.

Presidente Cirio, cos’è accaduto a livello formale?
«Si è riunita la Conferenza di Localizzazione, che ha dato parere favorevole all’ultimo lotto. Ringrazio in particolare il Ministero dei Trasporti per il grande lavoro di questi mesi. Così, nei giorni scorsi, sono partiti i lavori previsti dal contratto: si concluderanno entro il 2024».

Cinque chilometri in poco più di anno: è un obiettivo alla portata?
«Sì, perché si tratta di opere né complesse né particolarmente rilevanti dal punto di vista ingegneristico. E quindi abbiamo tutti gli elementi per prevedere nel 2024 la data di ultimazione dell’autostrada. Peraltro, nel­le varie fasi di costruzione, una volta sbloccati i lavori, questi non si sono mai fermati per problemi “di cantiere”. Quindi… Noi, comunque, con­tinue­re­mo a monitorare».

Come verrà gestito il casello per l’ospedale di Verduno?
«L’uscita per l’ospedale di Ver­duno sarà, come già an­nun­ciato, gratuita. Questo attraverso un meccanismo di portale intelligente che cancella il pagamento per le auto dirette al nosocomio».

Altre notizie positive?
«La tangenziale albese è stata classificata ufficialmente co­me tangenziale, appunto, e non come autostrada: ciò significa che potrà essere percorsa dai mezzi agricoli che possono raggiungere determinate velocità e, soprattutto, che continuerà a essere gra­tuita. Quindi, da Barac­co­ne di Castagnito (qui verrà spostata la barriera di Govo­ne) a Can­tina Roddi, e viceversa, questa strada sarà gratuita. Per noi era una condizione im­prescindibile dopo tutti i torti che il territorio ha dovuto subire in questi anni».

L’autostrada si chiamerà Asti-Cuneo o avrà una denominazione personalizzata?
«Si chiamerà Asti-Cuneo ma anche Autostrada del Tartufo (e gli esponenti di Fratelli d’Italia Federica Barbero e Claudio Sacchetto hanno proposto di aggiungere anche “della carne Pie­montese Igp”, ndr): l’infrastruttura diventerà in­fatti un importante veicolo promozionale in chiave turistica».

Quali altre opere porterà l’infrastruttura?
«La Conferenza dei Servizi ha approvato un piano di opere complementari a quest’ultimo lotto da cir­ca 42 milioni di euro, condiviso dalla Regio­ne con la Provincia e i Co­muni. Tra queste, spicca la si­stemazione del ponte sul Ta­naro sulla Sp7 a Pollenzo, che sarà completamente ricostruito (19,8 milioni di euro). Interventi riguardano anche il ponte storico albertino ciclopedonale e il collegamento ciclabile tra Bra e la frazione di Pollenzo (7,8 milioni). Sempre sulla Sp7 è prevista la sistemazione del tracciato in corrispondenza della curva a gomito in prossimità dell’attraversamento del Canale Ver­du­no (2,2 milioni di euro). Sarà inoltre adeguato il tracciato nel tratto Roddi-svincolo Alba Ovest-rotatoria ospedale Ver­du­no-Pollenzo (6 milioni di euro). Altri 4,6 milioni sono previsti per la variante di Pollenzo con l’a­deguamento di via Nogaris e la rotatoria di incrocio con la Ss 231».

Questi interventi quando po­tranno essere realizzati?
«La Conferenza ha comunicato che quelle presentate sono opere pertinenti all’adduzione dell’Asti-Cuneo e che, pertanto, possono entrare a fare parte del piano economico finanziario della società incaricata; piano che, una volta aggiornato, verrà sottoposto al Governo per il finanziamento complessivo».

E per la parte albese?
«I progetti elencati prima sono in sostanza la prima puntata. La seconda riguarderà principalmente la tangenziale albese: è previsto che venga ampliata e potenziata. Il fatto che le prime opere complementari siano state accettate crea i presupposti perché possano essere autorizzate anche le altre. In ogni caso, tutti questi lavori saranno eseguiti una volta che l’autostrada sarà completamente aperta».

È soddisfatto?
«Per chi vive questo territorio si tratta di un risultato quasi miracoloso. E per certi versi lo è. Non si dimentichi che nel 2019, quando sono stato eletto presidente, in questa zona c’erano un ospedale e un’autostrada bloccati. Oggi l’ospedale è già funzionante e l’autostrada verrà presto completata».

Cosa rappresenta l’autostrada Asti-Cuneo per il resto del­la regione?
«È un’infrastruttura fondamentale che la provincia di Cu­neo e l’intero Piemonte attendono da trent’anni. Ades­so non sarà più solo una promessa o un sogno del passato ma diventerà una realtà a servizio di tutti».

«Il risultato di un grande lavoro di squadra partito dai comuni»

L’avvio dei lavori relativi all’ultimo lotto dell’autostrada Asti-Cuneo è stato seguito da numerose reazioni. Il vice premier e ministro delle In­fra­strutture, Matteo Salvini (foto sotto), che aveva partecipato di persona all’apertura del penultimo lotto, ha dichiarato: «Sono molto soddisfatto per il lavoro di squadra svolto per sbloccare un’opera attesa da decenni e che rappresenta un importante volano di sviluppo per il territorio». «In quattro anni siamo passati da un’opera che non aveva finanziamento e autorizzazioni alla certezza che si completerà con tutte le opere richieste dai territori: un lavoro di squadra che parte dai Comuni e che ha visto protagonista la Regio­ne», ha os­servato l’as­­­ses­sore re­gio­nale ai Trasporti, Marco Ga­­busi (foto al centro). Per la Provin­cia, il presidente Luca Robaldo ha commentato: «Le opere complementari sono state individuate dalla Provincia attraverso un lavoro di coordinamento con i Comuni interessati e con la Regione. La stessa Provincia interverrà poi con risorse proprie su ulteriori lavori nella zona. Sono grato ai consiglieri Massimo Antoniotti e Bruna Sibille perché hanno seguito il tema con costanza». Queste, invece, sono le parole del sindaco di Alba Carlo Bo e dell’assessore comunale alle Opere Pubbliche Massimo Reggio (foto sotto): «Il grande lavoro fatto da tutto un territorio, che si è mostrato compatto, coordinato dalla Regione, ci permette di raggiungere questi importanti obiettivi, a partire dai 42 milioni di opere di adduzione che vengono riconosciute con il lotto 2.6a, a cui seguiranno quelle di adduzione alla tangenziale di Alba. Così come la gratuità della tangenziale di Alba da Castagnito a Roddi e anche del tratto per l’ospedale, le questioni risolte dei mezzi agricoli, gli aspetti ambientali e le vie ciclabili. Possiamo dirci soddisfatti, però senza abbassare la guardia». Il sindaco di Bra, Giovanni Fogliato, ha aggiunto: «Ringrazio la Regione, la Provincia e tutti coloro che hanno lavorato per arrivare all’ultimazione dell’autostrada e alla pianificazione di opere accessorie importantissime. Gli interventi previsti sono fondamentali per migliorare, in termini di funzionalità e di sicurezza, la viabilità intorno all’abitato di Pollenzo, l’accessibilità all’ospedale di Verduno e alla zona produttiva. Si tratta di opere che avranno inoltre ricadute positive su un contesto viario più ampio, da e per Bra, nonché aspetti legati anche alla sostenibilità ambientale e al turismo grazie al potenziamento della ciclabile. Come amministratori locali continueremo a seguire e monitorare l’iter di avanzamento dei progetti e dei lavori». Sul tema è intervenuto anche l’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio, evidenziando, tra le altre cose, che probabilmente l’opera sarà pronta solo nel 2025 e che la gratuità dovrebbe riguardare il tratto da Castagnito a Cherasco.