Verduno con Wenzhou sul tema nutrizione

Avviata la collaborazione con i ricercatori cinesi Cuneo al top nella gestione dei tumori alla prostata

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L’Asl Cn2 ha ac­colto all’Ospe­­dale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, una delegazione di rappresentanti della Wen­zhou Medical University, rinomata struttura di formazione medica a livello universitario della provincia cinese dello Zhejiang. Rappresenta oltre 14.000 di­pendenti e il campus principale dell’università ha un corpo docente di oltre 1.700 insegnanti per oltre 1.200 progetti di ricerca scientifica. La Wen­zhou Me­di­cal University fa dell’attenzione all’internazionale uno dei presupposti del proprio sviluppo: nel quadro del viaggio istituzionale in Italia, organizzato dall’Associa­zio­ne Nuova Generazione Italo-Cinese Angi, i delegati hanno incontrato l’assessore regionale alla Sanità del Pie­monte, Luigi Genesio Icar­di, e i vertici dell’Asl Cn2 per un mo­mento di confronto alle rispettive “best practices” per un corretto approccio nutrizionale. «L’Ospe­dale di Verduno – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – ha tutte le carte in regola per aprire un percorso di collaborazione con le autorità sanitarie cinesi. Ora si lavora per rendere sempre più efficace la collaborazione, anche at­traverso visite-scambio, formazione reciproca di personale, partecipazione congiunta a bandi scientifici». Il direttore generale dell’Asl Cn2, Massi­mo Veglio, aggiunge: «La no­stra Azienda Sanitaria si impegna costantemente per raggiungere un livello d’eccellenza nel campo della nutrizione. Vo­gliamo tener fede alla tradizione del territorio su cui nasciamo, conosciuto a livello internazionale per la sua attenzione al cibo sano».
Passando a Cuneo, c’è anche l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle tra le 13 strutture premiate a livello nazionale che si sono distinte per l’approccio all’avanguardia e interdisciplinare nella gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento per il tumore della prostata. Le stime indicano che una gran parte dei pazienti che ha subito un intervento chirurgico radicale, come la prostatectomia per l’asportazione del tumore, sviluppa problemi funzionali di incontinenza urinaria e disfunzione erettile. Condizioni che comportano anche un impatto devastante in termini personali e sociali. È quindi importante promuovere la condivisione di buone pratiche cliniche e informare l’utenza delle realtà ospedaliere con migliore competenza e sensibilità. Dai dati pubblicati da Agenas emerge che al S. Croce sono stati eseguiti nel 2022 156 interventi di prostatectomia radicale (ricoverati residenti in Piemonte, 95 a Cuneo, 60,9%), tutti con tecnica robotica. Spiega il direttore della struttura complessa di Urologia Ivano Morra: «È stato creato l’ambulatorio sa­lute uomo dove sono seguiti i pazienti con tumore di prostata sotto ogni punto di vista».