Si è svolto stamane, sabato 18 novembre, presso la Chiesa dei Battuti Bianchi di Fossano, il convegno in tolato “Dall’acqua all’energia – Il biometano: un progetto per il territorio”. Organizzato da Alpi Acque, società gestrice del servizio idrico sull’area fossanese, saviglianese e saluzzese, l’evento ha posto al centro dell’a enzione l’innovativo progetto rivolto alla valorizzazione delle risorse: non solo quella idrica, ma anche quelle energetiche.
Alpi Acque ha recentemente ottenuto un significativo riconoscimento a livello nazionale dall’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti ed Ambiente (ARERA) in seguito all’analisi di sei indicatori tecnici sulla qualità della gestione del ciclo idrico integrato. Oggi la Società ha rilanciato illustrando il proprio impegno anche sul fronte dell’ecosostenibilità con un progetto di riqualificazione dell’impianto di depurazione sito a Fossano. L’investimento, finanziato con fondi Pnrr, si propone di modificare parzialmente l’attuale linea di trattamento dei fanghi dell’impianto di depurazione di Loc. Basse di Stura, al fine di valorizzarli energeticamente per produrre biometano.
«Come Alpi Acque, insieme al Comune di Fossano e in stretto coordinamento con l’Egato provinciale – spiega Simone Mauro, Presidente della Società – abbiamo fortemente creduto in questo progetto visti gli importan risvolti per il Territorio e la Comunità. Un’iniziativa di economia circolare che consentirà di produrre energia sostenibile partendo da quello che fino ad oggi era solo un refluo. Con il risultato conseguito, peraltro, Alpi Acque è uscita dallo specifico perimetro del ciclo idrico integrato ampliando il proprio campo d’azione e esprimendo competenze anche nei processi relativi alla filiera. L’investimento supera i 6 milioni di euro, è il più importante della storia della Società e dimostra la capacità di far rete sul territorio: un modo concreto per celebrare i 25 anni trascorsi dalla nascita di Alpi Acque».
«Grazie alla specifica misura Pnrr sul tra amento di fanghi di depurazione sarà possibile integrare più esigenze e sviluppare diverse tecnologie impiantistiche – ha dichiarato Claudio Careglio, Amministratore Delegato di Alpi Acque –. L’impianto di Fossano ha una potenzialità residua della linea fanghi fortemente energivora, caratterizzata da una digestione aerobica. L’intervento rende meno energivoro il processo e consente di ottenere biometano che potrà essere utilizzato a servizio del territorio. In sintesi efficienza ed economia circolare a servizio della comunità».
Il biometano è un combustibile ottenuto dal biogas che, a seguito di opportuni trattamenti chimicofisici, soddisfa le caratteristiche fissssate dall’Autorità di regolazione per energia ed è risorsa utile anche ai finini della sostituzione dell’utilizzo dei combustibili e dei carburanti di origine fossile e quindi anche per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Il convegno è stato organizzato nel contesto delle celebrazioni per i 25 anni trascorsi dalla fondazione di Alpi Acque. Introdotto e moderato dalla giornalista Valentina Furlanetto (Radio 24) ha visto la partecipazione di ospiti qualificati che hanno approfondito l’importanza di una gestione consapevole e virtuosa delle risorse: Roberto Ronco, direttore Ente di Governo dell’Ambito Cuneese, Sandro Baraggioli, presidente Confservizi Piemonte e Valle d’Aosta; Claudio Careglio, amministratore delegato Alpi Acque; Francesca Demichelis, Politecnico di Torino; Paola Molina, dirigente Servizi Ambientali Regione Piemonte e Nicola Tufo, presidente Amiacque.