È mancato all’età di 88 anni Michele Chiarlo, viticultore Piemontese dal 1956 a Calamandrana.
Il signor Michele, figlio primogenito di Pietro, enologo, nel 1956 si cimentò con la prima vinificazione di Barolo in bottiglia col nome di Chiarlo Michele datata 1958. Negli anni ’60 è stato tra i primi produttori a credere nel successo del vino italiano all’estero. Battè infatti i mercati del Nord Europa e quelli americani, guadagnando la fiducia degli importatori e dei consumatori in tutto il mondo. Poi nel tempo ha dato vita ad un percorso di selezione di terreni, a Cerequio borgata di La Morra e a Cannubi, per elevare la qualità della Barbera l’autoctono per eccellenza del Monferrato.
Attenzione e rigore alla cura dei vigneti, con particolare riguardo dell’ambiente e della sostenibilità, esclusivamente vitigni autoctoni, Nebbiolo, Barbera, Cortese e Moscato coltivati in collina e vinificazioni in botti grandi o tonneaux: tutte scelte che hanno privilegiato e consolidato vini d’eccellenza.
Al suo fianco in cantina da tempo i figli Stefano e Alberto a cui giungano sentite condoglianze da parte di Carlo Borsalino e dei figli Davide e Simona, unitamente alle redazioni della rivista IDEA e IDEAWebtv.