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Riapertura tunnel di Tenda, in Aula un’interrogazione del capogruppo FdI Paolo Bongioanni

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Riapertura del tunnel del Tenda, è allarme per un possibile ritardo nelle tempistiche previste. La preoccupazione del territorio – arrivata anche dal versante francese – è stata raccolta dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Paolo Bongioanni, che nella seduta di oggi ha presentato sul tema un’interrogazione al presidente Alberto Cirio e all’assessore ai Trasporti, Infrastrutture e Opere Pubbliche Marco Gabusi.

Spiega Bongioanni: «Nell’incontro tenutosi la scorsa settimana e dedicato alla Via del Sale, il sindaco di Tenda Jean-Pierre Vassallo ha avanzato critiche e preoccupazioni fortissime per il fatto che non si vedono operai al lavoro sull’opera. Lui stesso ne ha contati soltanto tre. Come dire, il cantiere è quasi fermo. Diventa forte il timore di un possibile ritardo rispetto ai tempi previsti e fissati dai contratti. Così ho chiesto alla Giunta di sapere con certezza quale sarà il mese di apertura al traffico della nuova canna viaria del Tenda, anche in considerazione delle legittime preoccupazioni dei sindaci del territorio riguardo il rispetto del cronoprogramma e in vista della prossima stagione turistica estiva».

Il tunnel stradale del Colle di Tenda è una arteria infrastrutturale cruciale per le comunicazioni tra Italia e Francia. Per le conseguenze della tempesta Alex dell’ottobre 2020, è inagibile ormai da più di tre anni, con pesanti conseguenze economiche sulla valle Vermenagna, l’intera provincia di Cuneo e in generale le comunicazioni fra Piemonte, Riviera Ligure e Francia. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 aprile 2021 definisce il ripristino del collegamento un «intervento infrastrutturale caratterizzato da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio-economico a livello nazionale, regionale o locale».

La risposta fornita dalla Giunta regionale condivide l’oggettiva criticità che può derivaredai continui ritardi del cantiere e dalla mancanza di informazioni certe sui tempi di conclusione dell’opera per le popolazioni locali, già colpite da numerosi disagi che si protraggono ormai da anni: «La Conferenza intergovernativa Alpi del Sud dello scorso 6 ottobre ha restituito un nuovo cronoprogramma degli interventi, sottoscritto da Anas ed azienda esecutrice, che prevede il completamento ed apertura al traffico nella canna nuova a giugno 2024. Nella prossima Cig si valuteranno costi e tempi del nuovo progetto della canna storica, con l’obiettivo di iniziare i lavori celermente e senza soluzione di continuità».

Queste le tempistiche fissate nel cronoprogramma più recente, aggiornato alla conferenza intergovernativa del 6 ottobre 2023 che la società Edilmaco, appaltatrice dell’opera, si è impegnata a rispettare a fronte di un importo complessivo di 255 milioni di euro (lievitato per l’aumento dei costi di quasi 50 milioni rispetto al preventivo iniziale):

  1. Completamento rivestimenti definitivi nuova galleria direzione Francia e completamento assemblaggio ponte di scavalco del Rio della Cà: entro il 31 dicembre 2023.
  2. Completamento di entrambe le deviazioni degli imbocchi della galleria storica e di nuova realizzazione lato Francia: entro il 30 aprile 2024.
  3. Completamento di tutti i lavori finalizzati al ripristino della circolazione del collegamento internazionale: entro giugno 2024.
  4. Termine di tutti i lavori contrattuali: entro giugno 2025.

«A fronte di un cronoprogramma dei lavori così serrato e dettagliato – conclude Bongioanniè indispensabile che la Regione Piemonte faccia ora la sua parte nel Comitato di monitoraggio e rassicuri i cittadini e amministratori dell’effettivo rispetto delle tempistiche previste da parte della società appaltante, per scongiurare il rischio di un qualunque ritardo non più tollerabile».