«Il nostro impegno è rivolto ad aprire nuove strade»

Il presidente Marro: «Sono le persone la “ricetta” della longevità di Banca di Boves»

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Grande partecipazione e successo di pubblico per il convegno “Nate ‘d Boves” organizzato dalla Banca di Boves per festeggiare i 135 anni di storia di Cassa Rurale e Artigiana. La Banca di Credito Cooperativo più longeva d’Italia, legata al territorio e alla sua gente per promuovere il bene di lavoratori, aziende e collettività ha celebrato questo importante compleanno presso la sala Michele Ferrero di Confindustria a Cuneo.
Tutto ebbe inizio grazie alla lungimiranza di 17 Soci fondatori, che il 7 ottobre 1888 firmarono a Boves, nella Sala consiliare, l’Atto Costitutivo della “Cassa Rurale di Prestiti con sede in Boves” davanti al notaio Berrini. Una risposta concreta al dilagare dell’usura che in quegli anni la faceva da padrona. Nella cooperazione, i contadini bovesani colsero subito il significato e il valore della loro piccola banca, trovarono accesso al credito agrario e diventarono soci di un progetto per il bene comune. Da allora, la banca ha avuto una crescita costante che le ha permesso di resistere alle crisi, ma nel contempo di accompagnare e sostenere in questa lunga storia il territorio e lo sviluppo delle comunità locali.
Questo importante momento celebrativo, avvenuto dinnanzi ad autorità economiche, politiche e sociali del territorio si è impreziosito grazie agli interventi di Sergio Marro, presidente Banca di Boves; Augusto dell’Erba, presidente Federcas­se; Giorgio Fracalossi, presidente Cassa Centrale Banca; Sergio Gatti, direttore Feder­cas­se e Mauro Gola, presidente Camera di Commercio di Cuneo. Il prestigioso anniversario si è rivelato inoltre, un costruttivo momento di confronto sui temi sfidanti del territorio, utili a delineare il futuro di un credito più inclusivo, cooperativo, civile. Nel corso del dibattito, infatti, sono emersi temi di grande attualità quali le sfide economiche di un mondo che cambia e le conseguenti risposte che il Gruppo Bancario deve fornire a livello locale in termini di investimenti, servizi bancari, nuovi modelli organizzativi e nuove tecnologie senza mai perdere il collegamento con le identità del territorio e i valori che sono e rimarranno per sempre all’origine delle Banche di Credito Cooperativo.
Il confronto si è svolto attraverso la proiezione di tre video che hanno raccontato tre differenti storie di realtà locali sviluppatesi anche grazie al sostegno della Banca di Boves. I tre filmati sono stati realizzati da Kaleidon Comunicazione, con la regia di Raffaele Di Placido ed hanno come protagonisti persone e realtà sostenute dalla Banca di Boves. L’AgriTata (la storia di Federica Pellegrino); l’officina dei fratelli Giorda­nen­go, il negozio di verdure di Akram rappresentano tre storie vere di gente, di una comunità che deve essere messa al centro: gente che lavora sul territorio, che progetta, sogna, desidera.
«È grazie a queste persone che possiamo “svelare” la ricetta della longevità della Banca di Boves: 135 anni di soluzioni e concretezza, di passione e amicizia attraverso la cooperazione nel credito», ha rimarcato con determinazione il presidente Sergio Marro.
Attraverso il Bilancio Sociale che è stato consegnato ai partecipanti, è inoltre stato possibile fare un viaggio nel tempo attraverso le tappe più importanti della Banca. Questo documento, in particolare, riporta anche i dati finanziari, che come ha sottolineato il direttore generale, Ivano Pellegrino «raccontano la ricerca per il “bene comune”, esprimono solidità, serietà e impegno, caratteristiche senza le quali non potremmo ambire a essere promotori di un modello di economia inclusiva e circolare sul territorio. Gli oltre 8mila soci rappresentano la comunità che ha scelto un progetto condiviso: a loro si aggiungono anche i clienti (più di 15mila). Parlare di territori significa ribadire dove si spinge il nostro orizzonte e l’economia a cui facciamo riferimento».
In quest’ultimi vent’anni la raccolta totale della Banca di Boves ha sfiorato quota 794 milioni (+160% rispetto al 2003), gli impieghi totali netti si attestano a oltre 345 milioni (+174%), l’utile netto a 4,75 milioni (+308%). Consistente l’intervento a sostegno del territorio: le erogazioni e sponsorizzazioni, le iniziative di beneficenza, culturali, sportive, attività di studio, hanno registrato una media annua di 383mila euro.
In conclusione il presidente Marro ha ribadito: «Abbiamo bisogno di essere banca, ma andare sempre oltre. Ed al termine di questo viaggio ho scelto una parola per racchiudere la giornata: impegno. Impegno che significa prima di tutto, aprire sempre nuove strade, ma ancor più guardare oggi con quegli occhi che sanno già dipingere il futuro».
Non dimenticando che storia, memoria e ambizioni sono un punto di partenza per restare al fianco degli imprenditori e della comunità come da 135 anni fa con dedizione la Banca di Boves.