Michele Chiarlo è serenamente mancato all’età di 88 anni, nella sua abitazione di Calamandrana. Produttore vinicolo, fondatore dell’azienda che porta il suo nome, è stato protagonista assoluto per la denominazione Nizza e ambasciatore della cultura enologica italiana, portando il Barolo, il Moscato e la Barbera d’Asti nel mondo. Nato il 25 maggio 1935, Chiarlo ha dedicato la sua vita alla creazione di vini di qualità e alla valorizzazione del territorio. Figlio di viticoltori, dopo le scuole medie, riuscì a farsi iscrivere alla scuola enologica di Alba “a patto di essere sempre promosso”. Suoi compagni di studi furono, come lui, alcuni dei futuri protagonisti dell’enologia italiana: Pietro Ratti, Ezio Rivella, Franco Ziliani, Giuliano Noè e Giacomo Tachis. Michele lascia la moglie Giuseppina e i figli Alberto e Stefano, da anni entrati in azienda a fianco del padre. La famiglia Chiarlo ringrazia tutti coloro che hanno condiviso con Michele questa straordinaria avventura, con la gentile richiesta di non donare fiori ma un’opera di bene alla Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro.
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