Home Articoli Rivista Idea «Lavorare bene è una questione etica»

«Lavorare bene è una questione etica»

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La sua storia è particolare.
«Sì, il mio sogno all’inizio era quello di fare il cuoco, poi, invece sono stato convinto a studiare da geometra e l’ingresso in azienda è stato un percorso naturale, a cui non mi sono opposto. Già da giovane trascorrevo tutte le estati in azienda, ma è iniziato poi tutto ufficialmente nel 1994. Era un altro mondo, si poteva andare in cantiere anche giovanissimi».

E, invece, quando avete preso le redini dell’azienda?

«Il primo è stato mio fratello Marco, quando mio padre ha avuto un infarto. È poi mancato nel 2006, era sempre riuscito a gestire tutto con il suo carisma e la sua esperienza».

Prendeva molto sul serio il suo lavoro.

«Era in cantiere 10 ore al giorno, in ufficio le sere, sabato e domenica compresi. De­dicava il 90% del suo tempo all’azienda, lui si identificava con il suo lavoro, con il tempo ho ereditato il suo modo di fare».

Torniamo a lei, cosa ricorda dei suoi inizi?
«Con mio fratello Marco abbiamo ge­stito per diversi anni l’azienda in maniera familiare. Era il nostro punto di forza, ma anche l’insegnamento da cui partivamo. Ci preoccupavamo di avere tutto sotto controllo, poi col tempo ci siamo strutturati diversamente, cercando di organizzarci meglio con l’ingresso di nuove figure e professionalità».

Ora di cosa si occupa?
«Io ora sono in ufficio e mi occupo di tutta la parte di preventivazione e della contabilità dei cantieri. Marco, invece, è il supervisore dei cantieri, quindi, dobbiamo lavorare in sinergia. La nostra forza è che sappiamo fare un po’ di tutto».

La vostra azienda è in espansione.

«Diciamo che il periodo del Covid ha portato le persone a ripensare i propri spazi abitativi, poi anche gli incentivi legati al Superbonus hanno aiutato il mondo dell’edilizia. Senza dimenticare che la nostra zona è ricca di opportunità lavorative…».

Sicuramente c’è an­che la vostra professionalità.
«La soddisfazione di chi ci sceglie è tutto. Lavorare be­ne è una questione morale, etica. E per noi è una grande soddisfazione avere clienti che ci seguono da 40 anni senza dare mai nulla per scontato, ma cercando sempre di migliorarsi».

Qual è il segreto?

«Mantenere e costruire un buon rapporto con il cliente. Nel nostro lavoro è una dote importante, così come è fondamentale la qualità dei materiali unita alla massina attenzione alle cose concrete, ai dettagli. I progetti, sono frutto di studio, ma, l’esperienza insegna, che per realizzarli servono dialogo e visioni comuni».

C’è qualcosa che non le piace del suo lavoro?

«Col tempo ho imparato ad apprezzare quasi ogni aspetto, anche se all’inizio non è stato facile, per esempio, abituarsi alla vita in ufficio, ma era un processo di riorganizzazione necessario per crescere e fare le cose con un metodo. Sicuramente nel passato si poteva lavorare con più serenità, a volte leggerezza, oggi è molto più difficile».

E quali sono le sue passioni?

«Il lavoro e il lavoro, sicuramente non lo sport. Mi piace passare i fine settimana in giardino, un modo per scaricare. Ma nella testa ho solo l’azienda, poi sì, ci sono le occasioni piacevoli e i momenti di relax con gli amici».