Sabato 16 e domenica 17 dicembre si svolgerà in Sala Varco a Cuneo un’importante iniziativa con lo scopo di umanizzare la Medicina e mettere al centro la persona con tutti i suoi contenuti Spirito, Mente e Corpo fisico.
In questi tempi colmi di cambiamenti radicali e sconvolgenti riguardo l’evoluzione umana e la trasformazione degli stili di vita ed aspettative degli esseri umani rispetto il loro benessere e malattie, urge un cambiamento di paradigma delle modalità di cura e terapia prendendo in particolare considerazione che il malato necessita, oltre che di una equazione
che determini il decorso della sua malattia, di qualcuno che capisca anche le sue paure riguardo a come la malattia cambierà la sua vita e quella delle persone a lui care.
Questo nuovo approccio alla terapia del malato potrà essere vincente solo se non ridurrà il paziente a un numero e si prenderà anche cura dei suoi sentimenti, delle sue aspettative, delle sue angosce. Questi ultimi sono certamente “dati” che non possono “entrare in una equazione”, ma non devono essere ignorati, perché la medicina è nata anche per colmare la paura dell’uomo di fronte alle fragilità, che la malattia, specialmente se grave, rende evidenti.
La cura del malato sembra quindi aver seguito due binari principali: quello religioso, sacrale ed anche superstizioso da un lato, e quello logico e razionale dall’altro. All’inizio, gli aspetti soprannaturali e religiosi sono stati senz’altro predominanti. Con il tempo, grazie a sempre nuove conoscenze, l’approccio scientifico-cognitivo ha acquisito sempre più importanza, al punto che oggigiorno l’evoluzione tecnologica e il progresso scientifico sembrano avere
“meccanizzato” del tutto la medicina e ridotto lo spazio per riflessioni ed interventi che vadano al di là della cura del corpo e delle sue disfunzioni. In realtà il progresso scientifico e tecnologico ha solo in parte oscurato il lato “umano” della medicina; molti medici, e non solo, hanno sempre e comunque continuato a sostenere che il paziente è prima di
tutto una persona.
Una solida relazione terapeutica è fondamentale specialmente quando le diagnosi non propongono terapie possibili e risolutive, come nel caso di malattie rare, di alcuni tipi di tumori o di gravi malattie croniche e infettive, e ancor più quando l’infermità non ha neppure una diagnosi. Tale relazione per essere valida non può basarsi solo su scambi di
informazioni di tipo medico, ma deve maturare attraverso un ascolto che consideri i bisogni emotivi ed esistenziali di ogni persona coinvolta.
L’ascolto aiuterà il medico ad andare al di là di ciò che si vede e percepire quanto in realtà la richiesta d’aiuto vada ben oltre la domanda di un intervento sanitario.
E’ da questo punto di vista che oltre 20 professionisti pieni di talento si sono uniti in una comunione di intenti e amore per la ricerca, per offrire uno spazio di condivisione ed essere parte di un cambiamento globale per la creazione di una umanità solidale ed empatica dallo spirito evoluto.
Un grazie al Dott. Natour per aver scelto la città di Cuneo come sede di questa iniziativa e per il suo ammirevole impegno e dedizione per la cura dell’umanità portando aiuto e informazione.
Il costo dell’ingresso per le 2 giornate intere è di 85 Euro e andrà a ricoprire totalmente le spese per l’organizzazione.
Invitiamo tutti a visitare il sito www.mepsi.it per ulteriori informazioni e iscrizioni o contattare la segreteria evento alla mail mepsi.evento@gmail.com o l’A.S.D. AGAPE 22 di Cuneo.