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Bellezza, salute, prevenzione svelate le nuove frontiere

Due giorni di incontri in langa per divulgare la corretta Medicina Estetica

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È stato organizzato dal 25 al 26 novembre il Convegno Sime Nord “Dall’Alba al futuro della medicina estetica” con due specifici momenti formativi e divulgativi. Il primo si è svolto nella splendida cornice del centro congressi del Castello di Grinzane Cavour, mentre domenica 26 presso le Cantine Ceretto di Alba si sono confrontati Fausto Perletto, medico estetico, consigliere Sime; il professor Ema­nuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Me­dicina Estetica; la professoressa Maria Malucelli; docente di psicologia clinica all’Os­pe­dale Fatebe­ne­fratelli – Isola Tibe­rina di Roma ed esperta di training autogeno; la dottoressa Simona Laura, medico estetico, coordinatore Interegionale Sime; l’avvocato Mabel Riolfo, consigliere Re­gione Liguria ed Evelina Fla­chi, presidente della Fonda­zione Italiana per l’Educazione Ali­mentare. In collegamento, im­possibilitato per problemi logistici a raggiungere le Langhe, il professor Silvio Garattini, medico e libero docente in Chemio­terapia e Farmacologia e presidente dell’Istituto di ricerca IRCCS Mario Negri.

Dopo i saluti della padrona di casa Roberta Ceretto, il dottor Perletto ha introdotto i relatori della mattinata, immaginata come confronto aperto al pubblico. Il primo intervento a cura del presidente Bartoletti ha posto l’accento su «Il concetto di bellezza che ha a che fare con la cura del proprio corpo e della propria integrità in una ricerca completa del benessere che riguarda la sfera psichica, quella fisica e quella emotiva. Dunque il Medico Estetico si pone al crocevia di questi mondi in ausilio e in supporto alla ricerca della bellezza globale e al prendersi cura del paziente a 360° gradi; questa bellezza ha a che fare sicuramente con la prevenzione, ma anche con il mantenimento e la gestione dei processi di invecchiamento». Ed ha aggiunto: «Oggi la Sime ha acquisito una consapevolezza maggiore rispetto al ruolo della Medicina Estetica, nella gestione dei pazienti affetti da malattie oncologiche, perché oggi la sopravvivenza è una possibilità sempre più attuale e restituire una qualità di vita dignitosa significa anche migliorare la prognosi della malattia».

In collegamento, il professor Garattini ha sottolineato la necessità «di concepire la salute come il risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’uomo, della salute e dell’ambiente. Ci sono, e sono molto diffuse, cattive abitudini che facilitano l’insorgenza di malattie. Molti danni possono essere evitati sviluppando, sia pure con fatica, delle buone abitudini a cominciare da quelle alimentari». Ed ha aggiunto, «Che cosa è uno stile di vita sano? Si fonda su tre elementi: attività fisica, sana alimentazione e prevenzione. La possibilità di vivere bene e a lungo è, quasi sempre, nelle nostre mani. La metà delle malattie croniche e quasi tre quarti dei tumori sono evitabili con corretti stili di vita».

La professoressa Malucelli invece ha messo in evidenza gli aspetti psicologici della Me­dicina Estetica: «È basilare, e lo abbiamo capito in questi ultimi anni affiancare alla figura del chirurgo e del medico estetico quella dello psicologo. Ed è molto importante sia nella selezione dei pazienti che nella qualità dei risultati percepiti dal paziente. Ecco perché talvolta si rende necessaria una valutazione psicologica preliminare che aiuti il paziente a capire se la decisione di effettuare l’intervento dipende da uno stato di sofferenza psicologica o da motivazioni di reale inestetismo corporeo. Dobbiamo tenere ben presente che la chirurgia non può risolvere le nostre difficoltà interiori, il nostro disagio psicologico, quindi talvolta è importante integrare a un eventuale intervento estetico il supporto psicologico».

Evelina Flachi, specialista in scienze dell’alimentazione e conosciuta per la sua partecipazione alla “Prova del Cuoco” (Raiuno), già con Antonella Clerici. «Sono poche ma basilare le regole e le strategie anti-età. Le verdure in particolare rappresentano un elemento chiave dell’alimentazione antinvecchiamento. Sono ricche di vitamina C, betacaroteni e minerali, tutti elementi ad alto potere antiossidante che neutralizzano l’azione dei radicali liberi, tra i principali responsabili dell’invecchiamento dei tessuti». Ed ha aggiunto: «La teoria dei cinque colori di frutta e verdura: rosso, giallo/arancio, verde, blu/viola e bianco. È importante che il nostro piatto si presenti “colorato” ogni giorno con cinque porzioni di frutta e verdura, tante quanti sono i colori. Le ricerche nutrizionali degli ultimi anni hanno infatti evidenziato che nella frutta e negli ortaggi non ci sono solo fattori nutritivi, ma anche fattori protettivi identificabili col colore, dalle dimostrate proprietà».

L’incontro si è concluso con la commovente testimonianza dell’ospite d’eccezione: Filo­me­na Lam­berti, la prima donna sfregiata con l’acido.
L’aggressione risale al 28 maggio del 2012. Alcuni giorni prima aveva deciso di lasciare suo marito, dopo 30 anni di matrimonio. Una decisione che l’uomo – come ancora troppo spesso accade – non aveva accettato, reagendo con una violenza brutale e vile.
«Guarda che ti do. Mi ha detto. Come a dire “questa è la mia punizione perché tu mi vuoi lasciare”», ha raccontato la donna. «Sono uomini che non accettano questo affronto e ritengono che la donna sia una cosa loro, sia un loro possesso. Ho capito subito che cosa mi aveva buttato sul volto e sul corpo perché avevamo una pescheria e quell’acido lo usavo per sturare lavandini. Mentre lui se n’è andato e ha nascosto le chiavi della macchina a soccorrermi sono stati i miei figli». La donna ha raccontato i cinque anni di continui interventi volti a restituirle, esteticamente ed epidermiologicamente le funzionalità del viso e con forza e determinazione ha ricordato ai presenti: «Oggi apro la porta, scendo in strada, sento l’aria sfiorarmi la pelle del viso e capisco che innanzitutto sono una donna libera, ma so con certezza che la mia libertà non me la può togliere più nessuno. L’ho pagata cara la mia libertà».
«Questo evento», ha concluso la dottoressa Simona Laura, «ci ha permesso di aggiornare con nuovi contenuti e riempire di esperienze e di scambi scientifici e culturali la nostra professione che deve essere garante di soluzioni equilibrate nel pieno rispetto di salute e armonia».