Home Attualità Fondazione Onda: cresce il network degli Ospedali con il Bollino Rosa

Fondazione Onda: cresce il network degli Ospedali con il Bollino Rosa

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Fondazione Onda ha assegnato ieri, 30 novembre, i Bollini Rosa per il biennio 2024-2025 agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.

Rispetto al biennio precedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 354 a 367, con anche un miglioramento qualitativo dei servizi erogati: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre Bollini, sono infatti passati da 107 dello scorso Bando a 126 di questa edizione. Tra queste strutture c’è l’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo (per la quale è stato assegnato anche un riconoscimento alla referente aziendale Antonella Ligato).

Agli ospedali spoke dell’Asl CN1, Savigliano e Mondovì, sono invece stati assegnati due bolini.

La premiazione è avvenuta in una cerimonia svoltasi presso il Ministero della Salute. “L’11a edizione dei Bollini Rosa, che ha il patrocinio di 31 enti e società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda – rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza di servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche, che si distinguano per la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. Gli Ospedali premiati con il Bollino Rosa vengono valutati alla luce dei percorsi inerenti sia alle specialità con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, ma con un approccio personalizzato”.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari.