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La Provincia di Cuneo è maglia nera in Piemonte per consumo di suolo

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Il consumo di suolo in Italia accelera alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo pari nel 2022 a ben 77 km2, quasi 2/3 dei quali sono stati sottratti all’agricoltura nazionale (63%). Lo afferma la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale del suolo indetta dalle Nazioni Unite che si celebra il 5 dicembre. Secondo l’analisi di Coldiretti Cuneo sui dati del Rapporto ISPRA 2023, la Provincia di Cuneo è la prima Provincia piemontese per consumo di suolo fra il 2021 e il 2022 con un consumo netto di 179 ettari, superando Torino (168 ettari) e staccando di molto le altre Province (Novara ferma a 99 ettari, Alessandria 71 ettari, Vercelli 38 ettari, Asti 27 ettari, Verbano-Cusio-Ossola 18 ettari e Biella 17 ettari).

È come se nell’arco del 2022 – spiega la Coldiretti – fosse stata artificializzata nella Granda una superficie equivalente a ben 250 campi da calcio. Un primato che porta il totale di suolo occupato da superfici artificiali in Provincia di Cuneo a 36.659 ettari, il secondo dato più alto della Regione dopo la Provincia di Torino (58.483 ettari).

Si tratta di un processo che prosegue ininterrottamente da decenni con il risultato che, a causa della cementificazione e dell’abbandono, l’Italia ha perso quasi 1 terreno agricolo su 3 nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sul deficit produttivo del Paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero, oltre che sulla tenuta idrogeologica del territorio. Infatti, per via delle coperture artificiali – spiega Coldiretti Cuneo – il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio; l’effetto è che oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni anche a causa del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente.

“Il nostro Paese deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo delle aziende agricole. Svuotare i nostri territori, dalla montagna alla pianura, da chi se ne prende cura, li presidia quotidianamente e li tutela, avrebbe conseguenze disastrose sull’ecosistema e sulla biodiversità, ma anche sulla tenuta idrogeologica” evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

“La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare in un momento in cui la perdurante incertezza sui mercati internazionali provoca difficoltà negli scambi commerciali favorendo le speculazioni. Occorre accelerare, quindi, sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.