IL FATTO
Alla ricerca della dieta migliore: quali sono le regole base che bisogna seguire? Ci sono eccezioni che possimao concederci riuscendo comunque a dimagrire?
Il titolo del libro dice già molto: “Mangia come un campione”. Lo ha scritto il professor Nicola Sorrentino, medico nutrizionista, assieme al giornalista del Corriere della Sera, Daniele Dellera che è anche il primo testimonial per l’efficacia delle diete dello specialista: «Ho perso 19 chili in un annetto, senza tanta fatica. E non li ho recuperati». Merito delle indicazioni semplici e concrete che Sorrentino dispensa dall’alto di un’esperienza vasta e, suo malgrado, sotto i riflettori: «C’è una strana mentalità per cui si sminuisce la professionalità di chi va in tv o sui giornali». Un effetto a catena, perché il Prof è descritto come il “dietologo delle star” e tutto assume un’altra dimensione.
Ma in realtà Sorrentino segue una linea rigorosa, dalla quale però si possono estrapolare alcune regole semplici che tutti sono in grado di seguire. Una su tutte: «Per dimagrire non è necessario eliminare del tutto il cibo che più ci piace. Passo per quello che fa mangiare la Nutella ai miei pazienti. Lo so che gira questa voce. Ma se un mio paziente ama la cioccolata, la Nutella in particolare, perché dovrei togliergliela? La verità è che non c’è nulla che fa male, è la quantità che crea danni». Il famoso buon senso applicato alla nutrizione. «E questa riflessione – continua Sorrentino – vale per ogni cibo, dalla pizza al cioccolato, fino al vino. Mezzo bicchiere di vino consumato durante i pasti è permesso, se bevuto a digiuno invece fa male perché entra subito in circolo, alza la glicemia, produce insulina e questo può dare un indice di infiammazione».
Fare una dieta non significa dover dimagrire, spiega Sorrentino: «Vuol dire soprattutto mangiare in un determinato modo, seguendo una dieta ipocalorica e salutare. Ma c’è anche chi intende ingrassare, sempre in modo salutare». Perché dietro alla voglia di mangiare ci sono motivazioni profonde, «che non partono dallo stomaco. Si mangia perché si è felici, si mangia perché si è tristi, a volte perché si è delusi. Anche il paziente sa quali alimenti gli facciano male, ma non è sereno, altrimenti non andrebbe da un professionista a chiedere aiuto. Bisogna dargli sicurezza, allora. Gli piace la pizza? Va bene, ma poi devo togliere qualcosa da un’altra parte, il conto delle calorie deve tornare».
E poi non è vero che chi perde chili poi torna a ingrassare: «Il paziente che ha raggiunto l’obiettivo – dice l’esperto – vive meglio, si sente bene e riceve complimenti, difficile che riprenda a mangiare male come prima». E una regola fondamentale: «Non esiste alcuna dieta se non è accompagnata dall’attività sportiva». Non si spaventino i più pigri, non è necessario strafare: «Suggerisco a tutti di fare almeno una passeggiata di 10 minuti al giorno, i benefici saranno evidenti. Perché? Fare attività fisica e mangiare bene, seguendo quindi la nostra dieta mediterranea, significa interpretare un perfetto stile di vita».