Nella primavera del 1998 in Italia succedono tante cose: gli innamorati si baciano, i figli nascono, i nonni se ne vanno assieme a un millennio che fugge via senza dare risposte. Un uomo solo gioca il ruolo del mostro. Un ruolo che si è trovato addosso non si sa come. Lui, ladro e gentiluomo alla Arsenio Lupin, nottambulo della suburra genovese, giocatore incallito ma fedele all’azzardo della parola data, Walterino, il più feroce assassino che il Bel Paese ricordi dai tempi del mostro di Firenze. Un bambino che andava bene a scuola e che prese una china storta.
Responsabile di diciassette omicidi. Come il cannibale Jeffrey Dahmer ma nel giro di appena sei mesi. Un semestre immerso nel sangue. Il cosiddetto serial killer dei treni venne catturato venticinque anni fa e nella primavera del 2000 condannato a scontare tredici ergastoli per i diciassette omicidi dei quali si dichiarò colpevole. Questa è la sua storia, articolata nei diciassette drammatici momenti che ne suggellarono il destino. Diciassette gradini per scendere precipitosamente al male, come in una bolgia. Dal furto all’omicidio con movente, dall’assassinio per vendetta all’omicidio seriale alla rinfusa, fino alla profanazione di cadavere.
Donato Bilancia detto Walter resta un caso senza spiegazione. Enigma ed emblema di quella banalità del male che, come Jago dell’Otello, nella sua evidenza, non risponde. Non era il pubblico ministero a scrutare nel buio della coscienza del mostro cercando un appiglio, ma era il fondo del pozzo a risalire verso chi ci guardava dentro.
Allo Scerbanenco il libro si aggiudica il Premio dei lettori al miglior romanzo noir per essere stato il più votato sul sito del festival, con 524 voti.
Carlo Piano, nato a Genova nel 1965, è giornalista e scrittore. Nel 1998 aveva seguito il caso Bilancia come inviato di un quotidiano nazionale. Collabora con Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX. Con il padre Renzo ha scritto il libro Atlantide – Viaggio alla ricerca della bellezza (Feltrinelli 2019). Per E/O ha pubblicato Il cantiere di Berto tragedia e rinascita del ponte di Genova.
Coordina l’incontro il giornalista Marco Neirotti. Ingresso libero.